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Stretta delle banche centrali

JP Morgan AM: i tassi continueranno a salire ma con gradualità

Nel "Bond Bullettin" settimanale il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group analizza i fattori che incidono sull'aumento dei rendimenti obbligazionari e sulle tempistiche

di Annalisa Lospinuso 6 Ottobre 2021 19:00
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Stiamo assistendo a un progressivo aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, determinato da diversi fattori che il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management ha analizzato nel “Bond Bullettin” settimanale.

LA ROADMAP DELLA FED


La prima causa è da ricercarsi nelle attuali decisioni della Federal Reserve americana che ha fornito ai mercati le informazioni tanto agognate sulla tempistica del tapering. Nella riunione di settembre, il Federal Open Markets Committee (FOMC) ha deciso di procedere a un annuncio formale sul programma di tapering, prevedendo la fine a metà 2022. Quanto ai tassi d’interesse, il percorso mostra ora un mezzo rialzo nel 2022, tre rialzi nel 2023 e altri tre nel 2024, sebbene nel frattempo due dei membri che erano probabilmente a favore di un inasprimento monetario nel 2022 siano andati in pensione. Secondo gli analisti dI J.P. Morgan AM, la modifica del percorso è da ricondurre alle previsioni di inflazione che, in base alle affermazioni del presidente della Fed Jerome Powell, avrebbe raggiunto la soglia degli “ulteriori progressi sostanziali”. Sebbene l’obiettivo del mercato del lavoro non sia stato ancora realizzato, il 75 per cento dei posti di lavoro persi a causa della pandemia è stato recuperato e Powell resta ottimista sulla possibilità di una crescita dell’occupazione.

ANCHE LA BOE È PIÙ FALCO


Capitolo a parte merita anche la Banca d’Inghilterra (BoE) che per prima ha aperto la porta a un rialzo dei tassi quest’anno, indicando che la manovra potrebbe essere effettuata già prima della fine del quantitative easing (QE), viste le previsioni ottimistiche sulla crescita, la maggiore forza del mercato del lavoro e le aspettative d’inflazione.

CRESCONO I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO


Nell’ultima settimana, il rendimento dei titoli di Stato è nuovamente salito: quello sul decennale di riferimento è aumentato dello 0,22%, all’1,54% negli Stati Uniti e dello 0,19%, allo 0,99%, nel Regno Unito. Si tratta delle maggiori variazioni settimanali registrate da febbraio, si legge nel “Bond Bullettin” settimanale. “Quanto alle prospettive future dei tassi - ha scritto J.P. Morgan Asset Management - ci aspettiamo che nei prossimi sei mesi il rendimento sul decennale statunitense si muova nell’intervallo dell’1,5-2,0% e che tenderà a salire, sebbene non allo stesso ritmo che abbiamo appena registrato, non appena cominceranno a svanire gli effetti della crescita superiore al trend e della politica accomodante. Nel più lungo termine, il tasso terminale previsto dalla Fed resta invariato, al 2,5%. Nel Regno Unito, pensiamo che i rendimenti sul decennale governativo raggiungeranno l’1,25% nel giro di sei mesi”, secondo le analisi al 28 settembre 2021.

LE OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTITORI


L’andamento dei tassi è anche influenzato dal posizionamento degli investitori che, pur preferendo in genere una duration breve nei propri portafogli, hanno cominciato ad allungare la media delle scadenze. Se ,in base alle recenti dichiarazioni della Fed e della BoE, si assisterà a un ulteriore aumento dei rendimenti dei tassi, è probabile che si abbia una ripercussione anche su altri segmenti del mercato obbligazionario. Gli investitori in obbligazioni a caccia di rendimento saranno, dunque, portati ad acquistare titoli quali obbligazioni Investment Grade che al momento sembrano un po’ più interessanti. La riduzione degli acquisti di attivi da parte delle banche centrali dovrebbe partire secondo la tempistica attesa dal mercato, ma il ritmo del tapering sarà probabilmente più serrato di quanto inizialmente previsto. “Metabolizzata la notizia - ha concluso J.P. Morgan AM - pensiamo che i tassi continueranno a salire, ma con maggiore gradualità, salvo grosse sorprese. Di conseguenza, gli investitori che hanno iniziato a ridurre le loro scommesse di duration corta, o prevedono di farlo, potrebbero ripensarci e posizionarsi per un rialzo dei tassi”.
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