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Settembre mese difficile per le Borse, ma quest'anno può essere diverso

Le medie storiche parlano di un settembre complicato per gli investitori azionari, ma c'è un dato che fa ben sperare per il 2021

di Antonio Cardarelli 2 Settembre 2021 10:01
financialounge -  borsa mercati azionari

Settembre è storicamente un mese complicato per chi investe in Borsa. Se si guarda ai ritorni medi dell'indice S&P 500 dal 1928 a oggi, settembre segna un poco incoraggiante -0,99%. Decisamente peggio dell'altro mese critico, quello di maggio segnato dal detto "sell in May e go away", con perdite medie dello 0,11%. Per le azioni europee la musica non cambia, visto che secondo le rilevazioni di Bloomberg la performance media dell'Msci Europe è di -1,3%.

SETTEMBRE 2021 DIVERSO


Una premessa è d'obbligo: fare scelte di investimento in base al calendario - in questo caso in base al mese - non è una strategia intelligente e, ovviamente, le performance registrate negli anni precedenti non sono garanzia di quelle future. A riprova di ciò, secondo diversi osservatori, questo settembre 2021 potrebbe essere diverso dal solito.

SEI MESI POSITIVI


A dirlo sono i dati raccolti da Fundstrat. Negli anni in cui l'indice S&P 500 è salito di oltre il 13% nei primi sei mesi dell'anno, a settembre lo stesso indice ha guadagnato in media l'1,4%. Il 2021 rientra a pieno in titolo in questa categoria, visto che il principale indice americano al 30 giugno è salito del 14%. Tuttavia, per quanto riguarda le scelte di investimento vale il ragionamento fatto nel paragrafo precedente. Nel 2020 la regola del settembre negativo è stata confermata. L'indice S&P 500 ha perso il 4%, salvo poi recuperare di slancio nei mesi successivi per la soddisfazione degli investitori azionari.

INIZIO COMPLICATO


Cosa succederà nel 2021? I dati parlano di record superati di settimana in settimana, quindi valutazioni alte e rapporto prezzo/utile per azione ben al di sopra della media degli ultimi 10 anni. A preoccupare gli investitori, inoltre, c'è ovviamente l'andamento dei contagi con le nuove varianti e, soprattutto, la crescita dell'inflazione che potrebbe comportare un restringimento delle politiche monetarie ultra accomodanti delle banche centrali. Ieri i listini americani hanno chiudo il primo giorno del mese in modo contrastato: Nasdaq +0,33%, S&P 500 +0,03% e Dow Jones -0,14%.
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