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La tassa sulla tv

Il canone Rai resta nella bolletta dell’elettricità fino al 2022

La modalità di riscossione dell’imposta potrebbe presto cambiare, dopo che l’Ue con il Pnrr ha chiesto di eliminare gli “oneri impropri”

di Fabrizio Arnhold 29 Luglio 2021 12:00
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Il canone Rai potrebbe presto uscire dalla bolletta della luce. Dal 2022, infatti, non dovrebbe più essere addebitato insieme all’elettricità, con una rata di 9 euro al mese, per 10 mesi. Totale 90 euro. All’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri c’è il disegno di legge sulla concorrenza, e fra gli impegni che il governo Draghi ha preso con Bruxelles c’è anche quello di eliminare l’obbligo del canone Rai in bolletta per eliminare le “somme che non sono direttamente correlate con l’energia”.

IL CANONE IN BOLLETTA CON RENZI


Gli italiani sono di fatto obbligati a pagare il canone Rai con l’addebito automatico nella bolletta della luce. La riforma introdotta dall’allora governo Renzi, nel 2015, era finalizzata ad abbattere l’evasione della tassa e ha abbassato il balzello a 90 euro, dai 113 euro da sborsare in precedenza. Prima di togliere il canone dalla bolletta, però, l’esecutivo sta riflettendo su come fare a garantire lo stesso gettito. L’imposta porta nelle casse dello Stato circa 1,7 miliardi di euro e si sta pensando a nuove modalità di riscossione.

LA RICHIESTA DELL’EUROPA


Il governo, nell’ambito del Recovery Plan, ha preso con l’Ue l’impegno di cancellare gli “oneri impropri”. E tra questi c’è sicuramente anche quello relativo al canone in bolletta che, secondo la commissione europea, appesantisce le bollette dell’energia. La norma che prevede l’esclusione dell’obbligo in bolletta dovrebbe essere inclusa nel disegno di legge sulla concorrenza ma potrebbe slittare ad agosto. Al momento non sarebbe ancora pronta la norma che toglierebbe il pagamento del canone Rai dalle bollette della luce, ma l’idea è più di un’ipotesi e il dossier, di competenza del ministero dell’Economia, circola da tempo nella maggioranza.

EVASIONE CROLLATA


La scelta di introdurre il prelievo della tassa direttamente nella bolletta ha ridotto drasticamente il problema relativo all’evasione. Basti guardare qualche numero: nel 2016, il primo anno di introduzione del canone in bolletta, a versarlo sono state il 41% delle famiglie in più rispetto agli anni precedenti. Tradotto in cifre, la nuova soluzione di riscossione ha portato più di 420 milioni di euro nella casse dell’Erario, con un crollo dell’evasione dal 36% al 10%.

QUALI METODI DI RISCOSSIONE?


Levare il canone dalla bolletta e tornare al vecchio sistema di riscossione significherebbe aumentare il rischio di evasione. Si sta valutando l’introduzione di un nuovo sistema, ma ancora restano da chiarire le modalità. Se la norma non fosse inserita nel ddl concorrenza, rimandato ad agosto oppure a dopo la pausa estiva, potrebbe finire nella prossima legge di Bilancio. In qualsiasi caso, le eventuali novità entrerebbero in vigore nel 2022, mentre per il 2021 il canone sarà ancora regolarmente addebitato in bolletta.
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