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Ripresa economica

GAM: ecco perché il prezzo del petrolio continuerà a salire

Massimo De Palma, Responsabile team Multi Asset Italia di GAM SGR, parla di ‘ritorno dell’oro nero’ basandosi sulla domanda in crescita e sulle politiche Opec

di Virgilio Chelli 13 Giugno 2021 09:30
financialounge -  GAM Massimo De Palma Morning News petrolio ripresa economica

Il prezzo del petrolio prosegue nel suo graduale aumento con la domanda che dovrebbe continuare ad essere sostenuta dalla crescita economica globale, spinta dall’avanzamento dei piani vaccinali. Nelle ultime settimane i mercati finanziari si sono focalizzati sulla dinamica della crescita dell’inflazione, per comprendere se sia transitoria come dichiara la Fed, oppure duratura, con conseguenze inevitabili su un eventuale tapering. Gli analisti guardano sia il dato core, tendenzialmente più stabile, sia le componenti più volatili come alimentari ed energia, che ha un peso intorno al 6% dell’indice.

LA POSIZIONE DELL’OPEC


Massimo De Palma, Responsabile team Multi Asset Italia di GAM SGR, sottolinea che per questo l’andamento del prezzo del petrolio dovrebbe in qualche modo influenzare l’umore degli operatori di mercato, dopo che i futures hanno toccato livelli che non si vedevano dal 2018. L’ultima riunione dell’Opec Plus è durata solo mezz’ora e non ha riservato sorprese, con la conferma del piano concordato in aprile di ridurre gradualmente la stretta produttiva decisa per la pandemia. A giugno saranno reintrodotti 700.000 barili/giorno e a luglio 840.000, con l’Arabia Saudita che continuerà a diminuire i tagli volontari.

LE SANZIONI ALL’IRAN


I sauditi prevedono infatti di produrre 350.000 barili in più a giugno e 400.000 a luglio, De Palma osserva che c’è un sostanziale scetticismo sul fatto che questo sia sufficiente a compensare l’aumento di domanda legato alla ripresa globale. Opec Plus stima per il 2021 una domanda in crescita di circa 6 milioni di barili al giorno, con dubbi sull’eventuale allentamento delle sanzioni all’Iran. I negoziati indiretti con gli Stati Uniti sono ripresi ad aprile, con l’obiettivo di ripristinare l’accordo sul nucleare del 2015, il che potrebbe consentire all’Iran di esportare fino a 1,5 milioni di barili/giorno, ma difficilmente si arriverà ad una rinegoziazione prima delle elezioni presidenziali iraniane del 18 giugno.

POSSIBILE SVOLTA INTRANSIGENTE


Il successore dell’attuale presidente Hassan Rouhani potrebbe essere il conservatore Ebrahim Raisi, ora a capo del potere giudiziario, il che rafforzerebbe l’ala più intransigente che aveva osteggiato l’accordo del 2015 con Obama. Gli Stati Uniti quindi vorranno attendere per capire se lasciare aperta la porta ad un accordo sul nucleare, e in ogni caso per l’Iran i tempi per la ripartenza dell’export di petrolio non sarebbero brevi.

PROBABILE CHE IL RIALZO PROSEGUA


È quindi probabile, conclude l’analisi dell’esperto di GAM, che il prezzo dell’oro nero possa continuare nella sua lenta progressione al rialzo anche se l’OPEC Plus, con la sua recente consuetudine di tenere riunioni mensili per decidere gli aggiustamenti della produzione, cerca di mantenere la situazione sotto controllo.
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