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Politiche monetarie

"Nonostante il balzo dell’inflazione di aprile la Fed rialzerà i tassi nel 2023"

Secondo la Fed, le pressioni inflazionistiche di aprile dovrebbero rivelarsi temporanee: una tesi condivisa da Pimco, che conferma le aspettative di rialzi dei tassi per il 2023

di Leo Campagna 20 Maggio 2021 18:00
financialounge -  Federal Reserve inflazione PIMCO Tiffany Wilding

Ad aprile l'indice dei prezzi al consumo (Cpi) degli Stati Uniti ha registrato livelli molto al di sopra della aspettative con il l’inflazione core (depurata delle voci energia e beni di prima necessità) su base annua al 3,0%, il valore più elevato dalla metà degli anni '90.

DOMANDA ACCELERATA DALLO STIMOLO FISCALE


A determinare questo risultato che ha preso in contropiede i mercati, sono stati essenzialmente tre fattori. In particolare, l'aumento dei prezzi delle auto usate, come conseguenza della carenza di semiconduttori che ha frenato l'offerta di auto nuove, la normalizzazione dei prezzi dei servizi di viaggio sulla scia delle riaperture, e il consolidamento dei prezzi dei beni di base a causa della domanda accelerata dallo stimolo fiscale.

CARENZE DI SEMICONDUTTORI


“Gli incrementi dei prezzi si sono concentrati in gran parte nei settori sostenuti dalla domanda trainata dallo stimolo fiscale e dalle carenze di semiconduttori. Queste ultime hanno ostacolato la produzione di auto nuove, creando colli di bottiglia nell'offerta che si sono riverberati anche sui prezzi delle auto usate. Riteniamo che il carovita di aprile sia balzato all’insù in questa fase più del previsto, e continuiamo ad aspettarci che l'inflazione si normalizzi nella seconda metà di quest'anno”, fa sapere Tiffany Wilding, economista esperta di America Settentrionale di PIMCO.

I PREZZI DELLE AUTO SI RAFFREDDERANNO NEL SECONDO SEMESTRE


Secondo la FED, le pressioni inflazionistiche di aprile dovrebbero rivelarsi temporanee: una tesi condivisa da PIMCO, che conferma le aspettative di rialzi dei tassi per il 2023. Dei tre fattori che hanno influito di più sul balzo dell’inflazione di aprile, il dato delle auto usate che, con un incremento del 10% mensile, ha contribuito per 30 punti base (+0,30%) all'aumento dell’indice CPI. “Si tratta di un andamento strettamente legato alle carenze di semiconduttori che hanno interrotto la produzione di auto nuove, limitato l'offerta e aumentato i prezzi. Questo, a cascata, ha fatto pressioni anche sui prezzi delle auto usate. Tuttavia, nella seconda metà di quest'anno, ci aspettiamo sia una riduzione dei colli di bottiglia nelle forniture di chips e sia una moderazione degli acquisti di beni durevoli da parte dei consumatori: una combinazione che raffredderà l’inflazione dei prezzi delle auto” spiega Wilding.

TARIFFE AEREE E HOTEL IN FORTE RIALZO


La manager, relativamente ai prezzi delle tariffe aeree (+10%) e degli hotel (+8,8%), saliti più del previsto, ammette che la tendenza resterà sostenuta a mano a mano che l'economia continua a riaprirsi. Ma ricorda anche come questi settori rappresentino complessivamente meno del 2% del paniere dell’indice dei prezzi al consumo Usa. Per quanto riguarda poi i beni di base, è vero che gli sconti fiscali hanno stimolato la domanda dei consumatori ma è difficile che si ripetano: di conseguenza aprile ha probabilmente rappresentato per essi il picco dell'inflazione.

LA FED RESTERÀ PAZIENTE


Al di fuori di questi tre fattori, le tendenze di fondo dell'inflazione sono state più moderate. A cominciare dagli alloggi, una delle voci di maggior peso nel paniere del CPI, che ad aprile hanno mostrato lievi movimenti, in linea con le aspettative di PIMCO. “Riteniamo che negli Stati Uniti sia in atto un aggiustamento prolungato di qualche mese del livello dei prezzi, e che il rialzo significativo dell’inflazione sia temporaneo, inducendo alla Fed a restare paziente. Per ora, quindi, non ci aspettiamo nessuna modifica da parte della banca centrale Usa, ma riteniamo che analizzerà questo balzo temporaneo dei prezzi per valutare se sia abbastanza significativo da aumentare le aspettative di inflazione su base duratura”, conclude l’economista esperta di America Settentrionale di PIMCO
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