eltif
EltifPlus, la scelta per combinare sostegno all’economia reale e rendimenti attraenti
Il PIR Alternativo del Gruppo CREDEM si propone di individuare le eccellenze, anche non quotate, del Made in Italy beneficiando dei vantaggi fiscali, inclusa la protezione del credito di imposta al 20% sulle eventuali perdite
di Redazione 30 Marzo 2021 11:38
Convogliare gli investimenti delle famiglie italiane verso l’economia del paese. È questo l’obiettivo dei cosiddetti PIR Alternativi. Si tratta di una nuova iniziativa varata dal Governo con il Decreto Rilancio del luglio scorso che, come i PIR di prima generazione, è supportata da una robusta incentivazione fiscale, ma allarga il panorama degli investimenti eleggibili alle aziende non quotate, ovvero il tessuto imprenditoriale tipicamente costituito dalle piccole e medie imprese (PMI).
Questa novità arriva mentre sono ancora evidenti gli strascichi economico-finanziari della crisi causata dal Covid-19, che si protrarranno ancora per diversi mesi. In questo contesto, infatti, si materializza la necessità per le aziende di dotarsi di canali di finanziamento alternativi al classico “bocchettone” bancario. D’altro canto, come dimostrano i recenti dati resi noti da Bankitalia, durante il Covid la propensione al risparmio degli italiani è cresciuta e questa ingente liquidità (parliamo di 1.736 miliardi secondo gli ultimi dati ABI) aspetta di trovare un’opportunità di investimento.
L’obiettivo dei PIR Alternativi consiste proprio nel fare incontrare questi due elementi (aziende e ricchezza degli italiani) alimentando un circolo virtuoso che risponde, da un lato, alla necessità di crescita dell’economia reale e, dall’altro, al bisogno di ottenere rendimenti su una liquidità altrimenti erosa dall’inflazione.
L’allargamento dei PIR alle aziende non quotate è inoltre sostenuto dal dinamismo in Italia dei private markets (cioè degli investimenti in titoli di società private non negoziati sui mercati pubblici). In particolare nell’ambito del private equity: in base ai dati AIFI (l’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) del 2019, gli investimenti in aziende italiane hanno superato i 7 miliardi di euro con oltre 300 operazioni. Numeri che, pur rappresentando un buon punto di partenza, risultano sottodimensionati rispetto alla portata della nostra economia. Proprio questa considerazione alimenta l’interesse sui PIR Alternativi, al punto che gli operatori di mercato prospettano, grazie anche ad una maturazione complessiva del settore, il raddoppio delle masse in gestione entro un orizzonte di medio periodo.
Ma i PIR Alternativi rappresentano una buona opportunità di investimento anche per i privati. Esistono infatti diverse ragioni per cui, per una quota adeguata del proprio portafoglio finanziario, i risparmiatori dovrebbero rinunciare alla liquidità dei mercati quotati. Non si tratta soltanto dell’intento “idealistico” di finanziare l’economia privata.
Gli studi di settore ci mostrano infatti che l’esposizione agli strumenti dei private markets contribuisce ad ottimizzare il portafoglio degli investitori, migliorando il rendimento con livelli di volatilità e perdite inferiori rispetto a molte asset class tradizionali.
Caratteristiche alle quali si aggiunge il beneficio fiscale concesso ai PIR Alternativi. La defiscalizzazione delle plusvalenze (cioè l’azzeramento completo delle plusvalenze maturate) derivanti dall’investimento in PIR Alternativi è infatti ampliata fino a 300.000 euro l’anno, fino a un totale di 1 milione e mezzo di euro. Ma c’è di più: la Legge di Bilancio approvata a fine 2020 ha aggiunto un credito di imposta del 20% sulle perdite eventualmente conseguite dagli investimenti effettuati nel 2021.
Al fine di consentire ai propri clienti di cogliere l’opportunità offerta dai PIR Alternativi, il Gruppo CREDEM ha aggiunto alla sua gamma di offerta EltifPlus. Il termine Eltif indica una forma specifica di fondo comune di investimento chiuso introdotto dall’Unione Europea per favorire l’investimento da parte dei risparmiatori privati nelle PMI a sostegno dell’economia reale.
EltifPlus, che avrà la durata di sette anni, investirà in PMI non quotate o facenti parti dei segmenti STAR e AIM di Borsa Italiana e si propone di individuare le eccellenze del Made in Italy, privilegiando aziende con modelli di business solidi, esposizione globale ed una naturale resilienza alla variabilità del ciclo economico. Chi investirà in EltifPlus nel corso del 2021 potrà accedere ai benefici fiscali concessi ai PIR Alternativi, inclusa la protezione del credito di imposta al 20%. Una soluzione d’investimento che rappresenta pertanto una buona occasione per contribuire al miglioramento dell’economia del nostro Paese con la prospettiva di generare rendimenti attraenti a volatilità ridotta.
CANALI DI FINANZIAMENTO ALTERNATIVI A QUELLO BANCARIO
Questa novità arriva mentre sono ancora evidenti gli strascichi economico-finanziari della crisi causata dal Covid-19, che si protrarranno ancora per diversi mesi. In questo contesto, infatti, si materializza la necessità per le aziende di dotarsi di canali di finanziamento alternativi al classico “bocchettone” bancario. D’altro canto, come dimostrano i recenti dati resi noti da Bankitalia, durante il Covid la propensione al risparmio degli italiani è cresciuta e questa ingente liquidità (parliamo di 1.736 miliardi secondo gli ultimi dati ABI) aspetta di trovare un’opportunità di investimento.
IL PUNTO DI INCONTRO TRA AZIENDE E RICCHEZZA DEGLI ITALIANI
L’obiettivo dei PIR Alternativi consiste proprio nel fare incontrare questi due elementi (aziende e ricchezza degli italiani) alimentando un circolo virtuoso che risponde, da un lato, alla necessità di crescita dell’economia reale e, dall’altro, al bisogno di ottenere rendimenti su una liquidità altrimenti erosa dall’inflazione.
CRESCE L’INTERESSE PER I PIR ALTERNATIVI
L’allargamento dei PIR alle aziende non quotate è inoltre sostenuto dal dinamismo in Italia dei private markets (cioè degli investimenti in titoli di società private non negoziati sui mercati pubblici). In particolare nell’ambito del private equity: in base ai dati AIFI (l’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) del 2019, gli investimenti in aziende italiane hanno superato i 7 miliardi di euro con oltre 300 operazioni. Numeri che, pur rappresentando un buon punto di partenza, risultano sottodimensionati rispetto alla portata della nostra economia. Proprio questa considerazione alimenta l’interesse sui PIR Alternativi, al punto che gli operatori di mercato prospettano, grazie anche ad una maturazione complessiva del settore, il raddoppio delle masse in gestione entro un orizzonte di medio periodo.
OTTIMIZZARE IL PORTAFOGLIO DEGLI INVESTITORI
Ma i PIR Alternativi rappresentano una buona opportunità di investimento anche per i privati. Esistono infatti diverse ragioni per cui, per una quota adeguata del proprio portafoglio finanziario, i risparmiatori dovrebbero rinunciare alla liquidità dei mercati quotati. Non si tratta soltanto dell’intento “idealistico” di finanziare l’economia privata.
Gli studi di settore ci mostrano infatti che l’esposizione agli strumenti dei private markets contribuisce ad ottimizzare il portafoglio degli investitori, migliorando il rendimento con livelli di volatilità e perdite inferiori rispetto a molte asset class tradizionali.
I BENEFICI FISCALI
Caratteristiche alle quali si aggiunge il beneficio fiscale concesso ai PIR Alternativi. La defiscalizzazione delle plusvalenze (cioè l’azzeramento completo delle plusvalenze maturate) derivanti dall’investimento in PIR Alternativi è infatti ampliata fino a 300.000 euro l’anno, fino a un totale di 1 milione e mezzo di euro. Ma c’è di più: la Legge di Bilancio approvata a fine 2020 ha aggiunto un credito di imposta del 20% sulle perdite eventualmente conseguite dagli investimenti effettuati nel 2021.
ELTIFPLUS, LA PROPOSTA DEL GRUPPO CREDEM
Al fine di consentire ai propri clienti di cogliere l’opportunità offerta dai PIR Alternativi, il Gruppo CREDEM ha aggiunto alla sua gamma di offerta EltifPlus. Il termine Eltif indica una forma specifica di fondo comune di investimento chiuso introdotto dall’Unione Europea per favorire l’investimento da parte dei risparmiatori privati nelle PMI a sostegno dell’economia reale.
ECCELLENZE NON QUOTATE DEL MADE IN ITALY
EltifPlus, che avrà la durata di sette anni, investirà in PMI non quotate o facenti parti dei segmenti STAR e AIM di Borsa Italiana e si propone di individuare le eccellenze del Made in Italy, privilegiando aziende con modelli di business solidi, esposizione globale ed una naturale resilienza alla variabilità del ciclo economico. Chi investirà in EltifPlus nel corso del 2021 potrà accedere ai benefici fiscali concessi ai PIR Alternativi, inclusa la protezione del credito di imposta al 20%. Una soluzione d’investimento che rappresenta pertanto una buona occasione per contribuire al miglioramento dell’economia del nostro Paese con la prospettiva di generare rendimenti attraenti a volatilità ridotta.
Trending