“Il futuro non (si) chiude” è lo slogan della
nuova campagna di Confcommercio per porre l'attenzione sulla situazione attuale delle imprese italiane vessate dalla crisi economica generata dal Covid-19. Immagini suggestive, foto e video d'autore, che danno la cifra della sofferenza che stanno attraversando gli esercenti costretti a chiudere per via delle misure restrittive. Chiusure provvisorie che in poco tempo potrebbero diventare definitive portando
migliaia di famiglie sul lastrico.
https://youtu.be/NAZJpI9vUeo
La campagna, partita già sui social con l'hashtag
#ConfcommercioCè, farà da cornice ad una serie di eventi di vario genere sui territori per informare in maniera capillare, attraverso le Associazioni territoriali e le Federazioni di categoria, quali sono stati i reali danni alle imprese. Informare ma anche
rafforzare le richieste di Confcommercio al Governo per ristori più robusti, più inclusivi e più tempestivi che permettano alle attività commerciali di poter riaprire con protocolli specifici di sicurezza
evitando chiusure definitive e la conseguente perdita di posti di lavoro.
DATI ALLA MANO
Confcommercio parte dai numeri elaborati dall'Ufficio Studi per sottolineare quanto sia necessario e urgente mettere il sistema in condizione di ripartire:
nel 2020 sono sparite dal mercato circa 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa 240mila esclusivamente a causa della pandemia, e 200mila attività professionali. Ma non è l'unico dato allarmante. Nell'anno della pandemia sono andati
persi 160 miliardi di euro di Pil e quasi 130 miliardi di consumi (-11% rispetto al 2019). Il settore più colpito è stato quello della
ristorazione con 38 miliari di perdite, a seguire la filiera del turismo e il settore abbigliamento e calzature. Ad essere penalizzato anche il comparto culturale e ricreativo che ha perso complessivamente più di un miliardo.
LE PROPOSTE DI CONFCOMMERCIO
Confcommercio rappresenta questi settori vessati dalla crisi pandemica, per questo, oltre alla campagna di sensibilizzazione e di informazione, la confederazione ha elaborato alcune proposte al Governo che mirano alla ripartenza con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza. Tra i punti della
Vertenza Terziario figurano tra le altre: la riduzione del peso fiscale, l'accesso al credito e la proroga della moratoria dei debiti bancari, lo snellimento della burocrazia, la digitalizzazione e la richiesta di dotazioni adeguate per i settori turismo e cultura.