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Le prime sfide di Draghi

Blocco dei licenziamenti verso la proroga

E' quanto Giancarlo Giorgetti avrebbe promesso ai sindacati, annunciando un tavolo ad hoc con il ministero del Lavoro. Domani l'incontro in via Veneto per affrontare il nodo ex Ilva

di Gaia Terzulli 18 Febbraio 2021 16:59
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Al suo esordio al ministero dello Sviluppo economico nel neonato governo Draghi, Giancarlo Giorgetti sembra non voler perdere tempo e avverte i sindacati che istituirà un tavolo con il ministero del Lavoro per prolungare il blocco dei licenziamenti, uno dei nodi più spinosi lasciati in eredità dal Conte bis.

IL TAVOLO SULL'EX ILVA


“Non ci ha dato garanzie, ma ci ha detto che la volontà è quella di allungare lo stop momentaneo”, ha detto la segretaria nazionale della Fiom, Barbara Tibaldi, dopo l’incontro con Giorgetti sulla vertenza Whirpool. Intanto, fonti interne ai sindacati fanno sapere che il ministero dello Sviluppo ha convocato un tavolo sull’ex Ilva per domani, venerdì 19 febbraio, alle 14:30. Nel comunicato si precisa che l’incontro sarà presieduto dal neoeletto titolare di via Veneto.

UNA VERTENZA URGENTE


“Durante l’incontro chiederemo un calendario molto chiaro su tutte le vertenze aperte che giacciono su quel tavolo da troppo tempo”, ha detto a Rainews24 la leader della Cisl, Annamaria Furlan, aggiungendo che “il ministero dello Sviluppo deve seriamente dotarsi delle competenze per risolvere questa vertenza”.

I NODI ACCUMULATI ATTORNO ALL'EX ILVA


Quello dell’ex acciaieria Ilva è uno dei temi più spinosi che i governi succedutisi in questi anni hanno dovuto affrontare. Ai problemi materiali e sanitari preesistenti, la crisi innescata da Matteo Renzi ha aggiunto quelli economici, relativi al ritardo con cui lo Stato è entrato nel capitale nuova azienda – Arcelor Mittal – e, di conseguenza, ai milioni di euro accumulati, non pagati ai fornitori.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE PUGLIESE


Infine, proprio nel giorno dell’insediamento del Governo Draghi, una sentenza del tribunale amministrativo della Puglia ha stabilito che entro 60 giorni l’area a caldo dell’acciaieria di Taranto andrà spenta, perché continua a produrre inquinamento. Non resta che aspettare di capire come agiranno Giancarlo Giorgetti e il titolare del ministero dell’Economia, Daniele Franco, per risolvere una situazione tanto complessa.
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