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Periodo di transizione

Perché tra growth e value si affermeranno le aziende di qualità sostenibili

Neuberger Berman dà la caccia ai potenziali “transition winners” che generano flussi di cassa indipendenti dal ciclo, utilizzati per finanziare la crescita futura tramite innovazione, acquisizioni e nuovi investimenti

di Leo Campagna 28 Gennaio 2021 21:00
financialounge -  growth Neuberger Berman sostenibilità value

La capacità di mantenere un elevato rendimento del capitale investito, indipendentemente dal ciclo, grazie a vantaggi competitivi duraturi all’interno di una filiera produttiva con elevate barriere di ingresso. Un vantaggio competitivo che consente di produrre ritorni sul capitale investito superiori ai concorrenti per lunghi periodi di tempo.

INVESTIRE ANCHE NELLE FASI RIBASSISTE


Son queste le aziende classificate da Neuberger Berman come “compounders” dal momento che i flussi di cassa generati possono essere utilizzati per finanziare la crescita futura tramite innovazione, acquisizioni e nuovi investimenti. “Non hanno bisogno di finanziamenti né di ricorrere a emissioni azionarie: questo permette loro di investire anche durante le fasi ribassiste, quando le altre aziende cercano di ridurre la spesa e di ripagare il debito”, puntualizza Hendrik-Jan Boer, Senior Portfolio Manager and Head of Global Equities Group di Neuberger Berman.

TRANSITION WINNERS


Caratteristiche che le rendono dei potenziali “transition winners” in quanto estremamente adattabili. Una peculiarità che è un vero punto di forza nei periodi di transizione o quando si verificano sviluppi dirompenti nella filiera produttiva, come la trasformazione delle priorità dei consumatori, la decarbonizzazione della produzione energetica, la digitalizzazione dell’economia e la maggiore accessibilità all’assistenza sanitaria.

NON TUTTE LE SOCIETÀ SONO COMPOUNDERS DI QUALITÀ SOSTENIBILI


Ma attenzione, perché non tutte le società growth sono compounders di qualità sostenibili. La crescita degli utili può essere frutto dell’avventura in un nuovo ed entusiasmante mercato, con un elevato livello di debito e ignorando gli aspetti della sostenibilità sociale e ambientale. Tuttavia, senza un vero vantaggio competitivo, la concorrenza potrebbe ben presto attaccare la quota di mercato conquistata, il debito trasformarsi in zavorra e gli scandali creare danni incalcolabili alla reputazione.

ALPHABET, THERMO FISHER E AMAZON


Se è vero che alcuni compounders di qualità come Alphabet, Thermo Fisher e Amazon evidenziano multipli di mercato effettivamente elevati, ne esistono molti altri di medie e piccole dimensioni con valutazioni più eque. “Molti investitori sottostimano i compounders in crescita costante nell’arco di un decennio magari solo perché stanno crescendo a velocità costante e non con il turbo”, sottolinea Boer. Più in generale, fa presente il manager di Neuberger Berman, c’è il rischio di contrapporre le società growth a quelle value solo per il presupposto che esistano cicli economici causati da uno sfasamento tra offerta e domanda. L’esperto, invece, ritiene che la diffusione della tecnologia in tutti i settori abbia praticamente appiattito questi cicli.

TRANSIZIONI DI LUNGO TERMINE E FASI DIROMPENTI


“Nel contesto attuale le immobilizzazioni immateriali, come la ricerca e lo sviluppo e il capitale umano, ma anche la reputazione del marchio e la cittadinanza d’impresa, svolgono un ruolo più importante nella creazione del valore. Stiamo ormai abbandonando i cicli industriali per approdare ad un mondo caratterizzato da transizioni di lungo termine e fasi dirompenti periodiche”, puntualizza Boer.

È LIMITATIVO PENSARE SOLO IN TERMINI DI GROWTH O VALUE


Per questo è opportuno focalizzarsi sui compounders di qualità, capaci di generare flussi di cassa che permettono di restare autosufficienti in termini finanziari, e che mostrano la massima capacità di adattamento per prosperare in un mondo caratterizzato dalle transizioni e dalle fasi dirompenti. “Questo è il vero motivo per cui riteniamo che sia limitativo pensare solo in termini di growth o value”, riferisce l’Head of Global Equities Group di Neuberger Berman, che poi aggiunge: “Occorre evitare di vendere aziende capaci di restare sul mercato continuando a crescere quando altre società growth sono in difficoltà. Al contempo non ci si deve lasciare sfuggire transition winners sostenibili in un ampio ventaglio di filiere, cioè proprio quelle aziende che hanno le maggiori probabilità di consolidare la propria posizione durante le fasi dirompenti che le aspettano”.
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