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Verso il vertice

La “guerra” del petrolio tra Emirati e Arabia Saudita mina il futuro dell’Opec

A una settimana dall’incontro dei produttori, la notizia di un possibile passo indietro degli Emirati Arabi scuote i mercati. Intanto il prezzo del barile continua a crescere

di Antonio Cardarelli 24 Novembre 2020 16:25
financialounge -  Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti OPEC petrolio

Nuove ombre sembrano allungarsi sul futuro dell’Opec, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio. Dopo l’uscita del Qatar nel dicembre 2018, gli attriti tra Arabia Saudita e Russia e il crollo della domanda di petrolio a livello globale a causa della pandemia, ora potrebbero essere gli Emirati Arabi ad accendere un nuovo scontro.

IL POSSIBILE ADDIO DEGLI EMIRATI ARABI


La tensione tra Emirati e Arabia Saudita, che di fatto è il paese più importante dell’Opec, arriva a una settimana dall’importante vertice Opec + (la versione Opec allargata a paesi non membri) chiamato a decidere se prolungare o meno il taglio della produzione. E la notizia rilanciata da Bloomberg, che cita fonti anonime di Abu Dhabi, è che gli Emirati Arabi Uniti sarebbero pronti a lasciare l’Opec. Poco dopo, tuttavia, è arrivata la smentita del ministro dell’Energia Suhail al-Mazrouei, che ha ribadito la volontà degli Emirati Arabi Uniti – terzo produttore tra quelli Opec – di rimanere nell’organizzazione.

ATTRITI SUI LIVELLI DI PRODUZIONE


Pur trattandosi di indiscrezioni, la notizia testimonia la crescita della tensione tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Pochi mesi fa questi ultimi erano stati richiamati per aver superato la quota di produzione accordata dall’Opec +, e molti osservatori vedono ora la “minaccia” di lasciare l’organizzazione come un modo per fare pressione sull’Arabia Saudita in vista delle decisioni sui livelli di produzione. In ogni modo, come sottolineato anche da Goldman Sachs, queste notizie mettono ancora una volta in discussione il futuro dell’organizzazione.

PREZZO DEL PETROLIO IN CRESCITA


Gli occhi degli investitori sono puntati sul vertice della prossima settimana poiché, sulla scia delle buone notizie provenienti sul fronte vaccini, il prezzo del petrolio ha ripreso a crescere. I livelli pre-Covid sono ancora lontani, ma sia Wti che Brent hanno riguadagnato terreno arrivando rispettivamente a quota 44,5 e 47,4 dollari al barile.
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