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Nessuna proroga

Tasse, da pagare entro oggi saldi 2019 e anticipi 2020

Lunedì maratona di scadenze fiscali, si rischia l’ingorgo con incombenze fino a fine mese. I commercialisti: rinvio o non escludiamo sciopero

di Fabrizio Arnhold 20 Luglio 2020 09:59
financialounge -  fisco imposte Scadenze tasse

Nessun rinvio. Scatta oggi la maxiscadenza fiscale con una sequenza di adempimenti che proseguirà fino alla fine del mese. Agli appuntamenti normalmente previsti per il mese di luglio, infatti, si aggiungono anche quelli rinviati a causa dell’emergenza Covid. I commercialisti nei giorni scorsi avevano mandato una lettera al governo, chiedendo un nuovo rinvio dei pagamenti. Una ulteriore proroga, però, avrebbe fatto mancare liquidità alle casse statali.

RISCHIO SCIOPERO


Un ulteriore rinvio delle scadenze fiscali sarebbe costato oltre 8 miliardi di euro di mancati introiti all’Erario. I commercialisti sono tornati a chiedere una riapertura dei termini fino al 30 settembre, non escludendo in caso di rifiuto da parte dell’esecutivo uno sciopero. Oggi, lunedì 20 luglio, i contribuenti sono chiamati al pagamento del saldo 2019 e acconto 2020 delle imposte sui redditi.

RISCHIO INGORGO


Lunedì 20 luglio è previsto anche il pagamento per le partite Iva soggetti Isa e il saldo 2019 dei versamenti Iva. Sul fronte e-fatture, si versa l’imposta per quelle emesse da aprile a giugno. Ma non finisce qui. Si versa anche il saldo 2019 della cedolare secca e il primo acconto 2020. Anche i soggetti Ires e Irap dovranno provvedere al pagamento dell’acconto e del saldo 2019. In quest’ultimo caso, per i saldi e acconti Iva e imposte dirette (Ires e Irpef) il pagamento può essere rinviato anche al 20 agosto, a fronte di una maggiorazione dello 0,40%.

UNA RIFORMA ORGANICA


“Dobbiamo mettere in ordine e lo faremo con una riforma organica del fisco”, ha detto a Radio24 il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani che ha definito “interessante” la proposta del direttore dell’Agenzia delle Entrate che prevede un nuovo sistema fiscale, basato su prelievi mensili. Su questa ipotesi, in un’intervista al Messaggero, si è detto favorevole anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli che ritiene “giusto aprire il dialogo” per diminuire la burocrazia.
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