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Federal Reserve

La Fed non entusiasma, ma Wall Street tiene col Nasdaq dei record

Powell conferma il massimo impegno a sostenere l’economia e allontana nel tempo il possibile rialzo dei tassi, ma parla di tempi lunghi anche per la piena ripresa. Nessun accenno ad eccessi dei mercati

di Stefano Caratelli 11 Giugno 2020 08:35

La reazione immediata di Wall Street all’annuncio della Fed di politica monetaria invariata è stata uno strappo al rialzo, ma man mano che il numero uno della banca centrale parlava in conferenza stampa virtuale il mercato si è assestato per tornare più o meno dove era prima, con il Nasdaq che ha comunque tenuto la conquista storica della vetta dei 10.000 punti e sia lo S&P 500 che il Dow Jones che hanno consolidato le posizioni di partenza in territorio moderatamente negativo. Quella che Powell ha ‘servito’ ai mercati è stata una “zuppa mista”, con poche indicazioni sulla direzione di breve medio termine dell’economia.


IL TEMUTO WARNING SULL’ESUBERANZA DEL MERCATO NON C’E’ STATO


La cosa più importante è probabilmente quello che Powell non ha detto e che diversi partecipanti al mercato temevano che dicesse: un ammonimento sul rally magari troppo precipitoso dei mercati dopo i minimi di marzo, simile all’avvertimento famoso di Alan Greenspan sulla “irrazionale esuberanza” dei mercati lanciato nella seconda metà degli anni 90 mentre stava montando la bolla di Internet. L’attesa per indicazioni precise sulla ripartenza dell’economia sono andate comunque deluse. Le ultime previsioni della Fed risalivano a dicembre, ma il quadro tracciato da Powell non ha dato grandi certezze.


NESSUN OBIETTIVO QUANTITATIVO, COMPRERÀ QUELLO CHE SERVE


Powell ha definito il recupero dell’occupazione USA a maggio una sorpresa positiva, ma non ha specificato se si tratta di un trend robusto che continuerà nei prossimi mesi. Ha parlato di tempi lunghi per tornare a una piena ripresa ma ha anche detto che restano a disposizione molti strumenti di supporto, sia monetari che fiscali, per sostenerla. Il prossimo rialzo dei tassi di interesse resta confinato in un futuro remoto, comunque non prima del 2022, ma nessun accenno alla possibilità di tassi in territorio negativo, come invece in Europa e in Giappone. La Fed è anche pronta ad aumentare gli acquisti di titoli nell’ambito del nuovo QE, ma non ha fissato obiettivi quantitativi. Comprerà tutto quello che riterrà necessario.


WALL STREET HA ASCOLTATO SOPRATTUTTO I SILENZI DI POWELL


Quindi nessuna guidance a lungo termine, si naviga a vista, ma anche nessun warning su mercati che rischiano di esagerare nell’anticipare la ‘V’ della futura ripresa economica, nonostante il Nasdaq che viaggia in territorio record con gli altri indici che si stanno avvicinando. Chi tace acconsente, e il silenzio di Powell sul rally straordinario che Wall Street sta mettendo a segno da aprile suona come una specie di ammissione del fatto che il mercato non si sta sbagliando nell’anticipare una ripresa violenta dell’economia, anche se i dati ancora non la certificano. Sicuramente positivo anche il silenzio sui rischi di un eccessivo indebitamento federale per supportare la ripartenza economica. Alla fine Wall Street sembra aver ascoltato più i silenzi che le parole di Powell.
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