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ESG

Esg, come cambierà il volto dell’asset management

Nell’ambito dei fondi sostenibili per TwentyFour Asset Management è meglio una gestione attiva rispetto a quella passiva. L’Esg spiccherà il volo negli Stati Uniti con gli investimenti che si concentrano negli stati costieri, come la California

di Fabrizio Arnhold 9 Giugno 2020 21:00

L’impatto degli obiettivi Esg sul settore della gestione dei fondi è destinato ad aumentare nei prossimi mesi. TwentyFour Asset Management ha adottato l’integrazione Esg durante l’intero processo di investimenti per tutte le strategie, in particolare sui mercati del reddito fisso. Ecco alcune previsioni per i prossimi anni.

LA SOVRAPERFORMANCE DELL’ESG RAGGIUNGERÀ UN PUNTO CRITICO


“La nostra analisi di attribuzione della performance ci ha confermato che i settori e i titoli più favorevoli all’Esg tendono a sovraperformare quelli meno favorevoli”, commenta Graeme Anderson, Chairman e Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management. “È importante riconoscere che a un certo punto questo trend di sovraperformance Esg non sarà sempre una scommessa a senso unico”. Si arriverà a un punto in cui i settori e le azioni definite “sin” sembreranno così a buon mercato che il valore diventerà convincente per gli investitori. Per TwentyFour Asset Management, anche i cosiddetti “sin asset” tendono ad avere un rendimento più alto e nei settori difensivi e quindi tradizionalmente sono considerati in grado di offrire un certo grado di protezione durante le fasi di recessione.

LE “SIN STOCK” POSSONO USCIRE DAI MERCATI PUBBLICI


Quale approccio può essere più efficace per cambiare il comportamento delle aziende? “Crediamo nell'impegno nelle giuste circostanze, e uno dei nostri esempi preferiti per tenere conto dello ‘slancio’ dell'Esg è il fornitore di energia britannico SSE, che ci ha mostrato un piano dimostrabile nel 2013 per portare il carbone dal 59% del suo input nel 2013 al 5% entro cinque anni”, continua Graeme Anderson. “Anche l'esclusione nei fondi sostenibili ha il suo posto; cosa potete cambiare riguardo al gioco d'azzardo o alla dipendenza dalla nicotina? Non siamo mai stati fan del vaping come alternativa, per esempio”.

LE FONTI DI DATI ESG MIGLIORERANNO


Il problema per gli investitori a reddito fisso è che non tutti gli emittenti di obbligazioni sono società quotate. “Stimiamo che gli emittenti non quotati possano rappresentare tra il 30 e il 40% delle nostre partecipazioni - prosegue nella sua analisi Graeme Anderson - il che rappresenta una notevole lacuna nella copertura dei dati Esg”. La raccolta e l’analisi dei dati Esg è ancora relativamente nuova, con importanti margini di sviluppo in futuro.

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I FONDI PASSIVI ESG SARANNO OGGETTO DI (MERITATE) CRITICHE


Meglio una gestione attiva rispetto a quella passiva: “Crediamo che l’esecuzione dell’Esg e dei principi di sostenibilità richieda un approccio gestionale attivo”, precisa il Chairman e Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management.

I GREEN BOND FIORIRANNO, MA NON SENZA POLEMICHE


Nel 2019 sono stati emessi circa 271 miliardi di dollari di green bond, pari a un tasso di crescita annuale del 49% e il mercato è sulla buona strada per raggiungere a breve un terzo dei titoli in circolazione. Un’area di preoccupazione per TwentyFour Asset Management riguarda la domanda dei green bond che è rimasta maggiore, creando la tempesta perfetta per alcuni potenziali abusi ai margini e i rischi associati per gli investitori.

ALCUNI FONDI DI IMPATTO NON FUNZIONERANNO COME GLI INVESTITORI SI ASPETTANO


Un’altra fonte di preoccupazione per TwentyFour Asset Management è che alcuni investimenti d’impatto saranno finanziati nei mercati del debito quando in realtà rappresentano un rischio azionario. Gli investimenti Esg, infine, spiccheranno il volo negli Stati Uniti, dove per ora si concentrano soprattutto negli stati costieri come la California, con una spinta al cambiamento dal basso verso l’alto.
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