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La ripresa di Borsa e economia può portare a quella di Trump su Biden

La miscela di un’America che torna in massa al lavoro e di proteste violente non favorisce lo sfidante Dem. Intanto l’Europa che cerca di ricomporsi su nuove basi potrebbe diventare attraente per l’investitore

di Stefano Caratelli 8 Giugno 2020 12:00

Tra una decina di giorni sono 4 mesi esatti da quando il virus ha fatto irruzione sui mercati di Europa e Stati Uniti precipitando molti nel panico e inducendo un’ondata di vendite che, nell’arco di un mese, ha bruciato oltre il 35% del valore alle azioni di Wall Street e quasi il 40% di quelle europee, con Milano particolarmente colpita con oltre 10.000 punti lasciati sul terreno dal FTSE Mib. Alla chiusura del 5 giugno al Nasdaq bastavano meno delle dita di una sola mano per contare la distanza dai massimi del 19 febbraio, a S&P 500 e Dow Jones solo qualcosa di più mentre il germanico DAX era risalito a una distanza di un migliaio di punti dal picco pre-virus. Per le azioni italiane invece la risalita è ancora a metà strada e manca all’appello un 20% abbondante. È stato l’Orso più veloce della storia, ma anche il Toro che ne ha ripreso il posto non scherza. E le economie stanno seguendo la strada tracciata dalle Borse, come anticipato una settimana fa su Financialounge.com, cominciando a disegnare una decisa ‘V’.

LA ‘V’ DELL’ECONOMIA STA DIVENTANDO GLOBALE


L’America sta tornando in massa al lavoro, come ha mostrato il Job Report di venerdì 5 giugno che ha stupito solo chi si ostinava a ignorare la ‘lettura’ di Wall Street, e anche il resto del mondo va nella stessa direzione. L’indice J.P.Morgan Global Manufacturing di maggio è risalito a 42,4 da 39,6 di aprile. Resta ancora ben sotto quota 50, che demarca contrazione e espansione, ma in Cina l’attività manifatturiera si è già portata sopra, a 50,7 da 49,4. L’Eurozona è ancora indietro a 39,4, ma in netto rialzo dal minimo di 33,4 di aprile, con l’Italia che ha fatto molto meglio degli altri, mettendo a segno un massimo di 3 mesi a 45,4 seguita a distanza dalla Francia. Quando cadevano verticalmente, questi indici facevano titolo di apertura sui media, ora che rimbalzano a ‘V’ finiscono nelle brevi di economia, se c’è spazio. Per chi ha venduto a marzo preso dal panico e incoraggiato dalle previsioni catastrofiche il bilancio è disastroso, per chi aveva liquidità da impiegare e una visione in grado di mettere le cose in un contesto è stata una colossale opportunità di comprare a sconto del 30-40%.

IL GRADIMENTO DI TRUMP ALLO STESSO LIVELLO DI OBAMA 8 ANNI FA


Ora si avvicinano le presidenziali americane. Al 3 novembre mancano meno di una ventina di settimane, e viene da chiedersi: ma non è che lo stesso tipo di illusione ottica negativa che ha indotto a una lettura sbagliata di mercati e economie ora sta influenzando anche la percezione dell’umore degli elettori americani? I sondaggi danno l’ex vice di Obama Joe Biden al 48% dei consensi contro un 42% di Trump. Se si vanno a cercare quelli di 4 anni fa di questi tempi si vede che Trump era ancora più indietro contro Hillary Clinton: 40-48. Si potrebbe obiettare che Trump è alla fine del primo mandato, mentre 4 anni fa era un outsider poco gradito al suo stesso partito. E allora andiamo a vedere come era il gradimento di Obama alla stessa distanza temporale dalla rielezione nel 2012 rispetto a Trump su Rasmussen Reports, che fa sondaggi su tutto e pubblica un report giornaliero del consenso presidenziale: al 5 giugno 2020 tasso di approvazione di Trump 48% mentre Obama alla stessa data del 2012 aveva il 47%.

IL PRECEDENTE DEL 1968 QUANDO LA MAGGIORANZA SILENZIOSA VOTO’ NIXON


Se il Job Report di venerdì scorso è solo l’antipasto dei dati che usciranno nelle prossime settimane e che dovrebbero disegnare la stessa ‘V’ di Wall Street per l’economia, Trump potrebbe ‘vendersi’ elettoralmente la creazione di milioni di posti di lavoro al mese di qui a settembre-ottobre. E se in estate continuano le proteste violente delle ultime settimane si potrebbe verificare uno scenario da 1968, quando gli elettori spaventati dalle sommosse seguite per mesi all’assassinio in aprile di Martin Luther King e dalle proteste violente degli studenti contro la guerra in Vietnam mandarono Richard Nixon alla Casa Bianca con una valanga di voti della ‘maggioranza silenziosa’, espressione inventata proprio da Nixon. Per Joe Biden, che comunque deve ancora ufficializzare la nomination alla Convention democratica di Milwaukee, in Wisconsin a fine agosto, la miscela di un’economia che riparte a ‘V’ e di saccheggi e incendi notturni nelle metropoli non sembra esattamente il miglior viatico per battere Trump.

La guida di BlackRock alle opportunità dell’era post-coronavirus


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ALLINEAMENTO ASTRALE FAVOREVOLE ALL’EUROPA


Mentre l’America si prepara a votare, l’Europa cerca di rimettere insieme i pezzi. Paradossalmente, il virus ha creato un allineamento astronomico molto favorevole a fare un passo avanti decisivo verso la piena integrazione: il patto di stabilità è stato sospeso e probabilmente non sarà più lo stesso se e quando verrà ripristinato, mentre con il Recovery Fund si sta mettendo il primo mattone dell’unione fiscale e la Bce sta cercando di sintonizzarsi con i mercati dopo un inizio di mandato poco entusiasmante di Christine Lagarde. La crisi finanziaria prima e il virus poi hanno cambiato il mondo, la globalizzazione buonista e mondialista basata sulla cooperazione multilaterale ha lasciato il passo a una globalizzazione basata sulla competizione aperta per il primato economico-tecnologico, magari anche con qualche colpo basso, tra sistemi paese e aree geografiche. Un mondo del genere l’Europa non può affrontarlo in ordine sparso, e sembra che anche i tedeschi se ne siano convinti.

BOTTOM LINE


Per l’investitore lo scenario d’estate potrebbe prevedere di prendersi una pausa sul mercato americano, tenendo ovviamente le posizioni, in attesa delle presidenziali, e guardare all’Europa alla ricerca di valore non ancora espresso dalle quotazioni, con i prezzi della Borsa di Milano che sembrano più attraenti degli altri.
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