Contatti

Allianz GI

Idee di investimento - Obbligazioni - 8 giugno 2020

In assenza d’inflazione i fondi della Bce, assegnati in base alle necessità e non al capital key, sostengono la tesi di supporto alle quotazioni area euro e alla riduzioni degli spread. Sale l’interesse per il debito privato

di Leo Campagna 8 Giugno 2020 07:06

IL PESO DEL DEBITO IMPEDISCE AI PAESI DEL SUD INTERVENTI CREDIBILI


Nella sua analisi settimanale dei mercati, Patrick Barbe, Senior Portfolio Manager, European Investment Grade di Neuberger Berman nota come l’eccessivo indebitamento dei Paesi del Sud impedisca di attuare interventi fiscali robusti e credibili, mentre per far ripartire le economie sarebbero necessari flussi di capitali esterni, e non un gravoso indebitamento aggiuntivo. Per questo il Fondo proposto dalla Commissione si divide in due segmenti: un pacchetto di prestiti da 250 miliardi e stanziamenti a fondo perduto da 500 miliardi, da distribuire sotto forma di trasferimenti dal bilancio comunitario. Il tutto, come illustrato nell’articolo “Recovery Fund grande passo avanti, la Bce non è più sola”, sarà finanziato con emissione di titoli della Commissione, con il pagamento incluso nei futuri bilanci dell’Ue, il cui contribuente principale è la Germania. I fondi saranno stanziati in base alle necessità individuate dalla stessa Commissione e non secondo le consuete regole di “capital key”, vale a dire il criterio usato sin dalla crisi del debito per calcolare l’importo di titoli di Stato che la Banca Centrale può acquistare per ciascun Paese. Infatti l’Italia dovrebbe essere il primo beneficiario del Recovery Fund con 82 miliardi a fondo perduto e fino a 91 miliardi in prestiti, seguita dalla Spagna con 77 miliardi a fondo perduto, e poi da Francia, Grecia, Germania e Portogallo. Neuberger Berman sottolinea come all’annuncio del Fondo gli spread creditizi dei Paesi del Sud Europa si siano ristretti considerevolmente.

SAREBBE UN ERRORE SCOMMETTERE CONTRO LA BCE


In ogni caso, come spiega nell’articolo AllianzGI: sui bond euro periferici è rischioso sfidare la Bce Franck Dixmier, Global cio Fixed Income di Allianz Global Investors, le condizioni di mercato dovrebbero continuare a rimanere calme, grazie al supporto fornito dalla Bce con i suoi acquisti, alla luce anche dell’annuncio, da parte della Banca centrale europea nel suo ultimo meeting, di un aumento della dimensione del Pepp e del suo prolungamento temporale. Secondo l’esperto di AllianzGI, l’annuncio da parte della Bce segnala che la banca centrale non percepisce ostacoli al proseguimento della linea sin qui intrapresa e che non è preoccupata dalle possibili conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che si è espressa proprio contro i programmi di acquisto dei titoli. La sentenza d’altra parte non ha mosso il mercato dei bond, che resta largamente influenzato dall’attività quotidiana della banca centrale. Per questo Dixmier ritiene che sarebbe imprudente per gli investitori andare contro la Bce e scommettere su tassi in risalita, oppure andare a vendere allo scoperto i titoli di debito della periferia europea.

INFLAZIONE E TASSI RESTERANNO BASSI A LUNGO


Intanto, come fa notare nell’articolo Cosa ha insegnato il mercato Orso più veloce della storia Martyn Hole, Investment Director di Capital Group, a livello globale esiste un’ampia disponibilità di materie prime, e i livelli delle scorte non evaporeranno. Inoltre le società stanno mettendo in campo iniziative senza precedenti per quanto riguarda i dividendi, le strutture di capitale e le riduzioni agli investimenti, il che a sua volta porterà a un migliore equilibrio tra domanda e offerta, ma il processo di adeguamento è tuttora in corso e probabilmente non si è ancora visto la fine del ciclo. Per quanto riguarda invece l’inflazione, che da anni è assente dalla scena, secondo Capital Group non sembra destinata a tornare nel breve termine, anche perché sono pochissime le industrie che hanno potere di determinazione dei prezzi, ma le prospettive di una ripresa inflazionistica sono diventate sicuramente più preoccupanti a causa delle massicce misure di stimolo dei governi. Per il breve termine comunque il consenso prevede che l’inflazione e i tassi d’interesse saranno più bassi più a lungo.

SPREAD IN CONTRAZIONE


La ripresa dei mercati azionari, nota nell’articolo Sui mercati un gioco di equilibrio tra rischi economici e politici il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, si è estesa al reddito fisso e gli spread dei titoli dei Paesi periferici europei rispetto ai Bund tedeschi si sono ristretti: “a maggio i differenziali di rendimento sui titoli decennali di Spagna, Portogallo e Italia si sono ridotti rispettivamente di 25, 36 e 46 punti base”. Una contrazione rilevata anche per gli spread delle obbligazioni societarie. Tuttavia, avverte il team, “uno qualsiasi dei rischi evidenziati in precedenza potrebbe innescare un nuovo ampliamento. Ma se lo status quo permane i differenziali di rendimento non potranno che ridursi”. Per gli esperti di J.P. Morgan Asset Management “il quadro tecnico, che è in larga misura il risultato della risposta politica globale, continua a essere un fattore chiave della ripresa dei mercati. In Europa, gli acquisti della Bce continuano ad assicurare sostegno. L’attuale politica basta a impedire squilibri negli spread dei titoli dei Paesi periferici europei ma non è ancora sufficiente a indurre una contrazione significativa dei differenziali di rendimento”. I mercati, spiega il team, “stanno entrando in una fase in cui i rischi fondamentali – un gioco di equilibrio tra rischi economici che si attenuano e rischi politici che aumentano – devono essere valutati alla luce della risposta politica. Un maggior peso su uno dei due piatti della bilancia provocherebbe verosimilmente un forte mutamento del clima di fiducia. Per il momento sembra che l’equilibrio tenga e questo, insieme al quadro tecnico solido, significa che gli spread potrebbero ulteriormente ridursi”.

FOCUS SUL DIRECT LENDING


Infine, secondo BlackRock. si apriranno occasioni nel mercato del debito privato in Europa. Come si legge nell’articolo La guida di BlackRock alle opportunità dell’era post-coronavirus, un mercato che ha offerto crescenti opportunità nell’ultimo decennio negli Usa e in Europa è quello del ‘direct lending’ vale a dire credito erogato per canali non bancari, che nell’era post-virus offre nuove prospettive. È una delle indicazioni per l’investitore che guarda agli scenari post crisi di Stephan Caron, Head of European Middle Market Private Debt di BlackRock. Il quale segnala che molte operazioni di Leveraged Buy Out sono state messe in attesa proprio a causa della crisi da coronavirus, ma il settore è in ripartenza con i prestatori che stanno riassestando il rapporto tra rischio e premio di credito, a seconda dei settori in cui operano. Alcuni infatti avranno bisogno di tempo per riprendersi dalla crisi, come l’automotive, viaggi, vacanze, ristorazione, destinati a operare in condizioni di sotto-capacità per un lungo periodo e a restare comunque esposti a nuovi lockdown e a nuovi modelli di comportamento dei consumatori.
Share:
Trending