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Vontobel: “Fondo Europeo verso lungo percorso a ostacoli”

Vontobel AM valuta positivamente il Fondo da 750 miliardi proposto dalla Commissione UE, ma prevede un percorso pieno di rischi e incognite per arrivare all’approvazione finale, che potrebbe spaventare i mercati

di Virgilio Chelli 31 Maggio 2020 15:00
financialounge -  coronavirus recovery fund Reto Cueni Unione europea Vontobel Am

La proposta del Fondo europeo per la ripresa economica presentata dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen si [ cifrata in 750 miliardi di euro, inferiore alla precedente proposta della stessa von der Leyen che viaggiava a 1.000 miliardi di euro, ma il 50% in più della cifra indicata nell'iniziativa franco-tedesca di 500 miliardi di euro lanciata dall’asse Merkel-Macron. Si tratta indubbiamente di un positivo passo in avanti verso la creazione di un nuovo fondo comune, ma con il rischio che si scateni una disputa sulla dimensione e la natura del sostegno finanziario dell'UE ai paesi periferici più duramente colpiti dall’emergenza virus e dal conseguente blocco delle attività.

IL DIBATTITO PIÙ CALDO RIGUARDERÀ L’UTILIZZO DELLE SOVVENZIONI


Su questi rischi si concentra in un commento di Reto Cueni, Senior Economist di Vontobel Asset Management, formulando la previsione che i dibattiti più caldi riguarderanno l'utilizzo delle sovvenzioni, che non dovranno essere restituite, e su come ridurre l'impressione, che in alcuni Paesi soprattutto del Nord Europa che come Olanda, Danimarca, Svezia e Austria avevano espresso riserve, questo sia il prossimo passo verso la mutualizzazione del debito o addirittura verso un'unione fiscale.

Vontobel: dove trovare opportunità nel mezzo del caos


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UN PERCORSO DURO CON PASSAGGI CHE POTREBBERO SPAVENTARE I MERCATI


L’esperto di Vontobel AM si aspetta comunque ancora che i capi di Stato si accordino su un fondo di recupero del valore di circa 750 miliardi di euro che includa sovvenzioni e prestiti, ma avverte che c'è ancora un rischio sostanziale che paesi finanziariamente conservatori, come appunto Paesi Bassi, Austria o Svezia, possano bloccare quello che ritengono un accordo troppo generoso. E prevede che la strada verso un accordo finale sarà dura, e potrebbe spaventare i mercati di tanto in tanto, dato che anche i diversi parlamenti nazionali dovranno dare il loro assenso.

UN VETO DEI PAESI DEL NORD SAREBBE UN MESSAGGIO NEGATIVO


Secondo Cueni, un veto all'utilizzo di sovvenzioni dirette o alla vendita sul mercato del debito emesso dalla Commissione Europea rappresenterebbe un forte messaggio negativo per i mercati finanziari, perché implicherebbe che qualsiasi ulteriore integrazione dell'Unione Europea e della zona euro è, almeno per anni, fuori discussione. Aumenterebbe inoltre, avverte l’esperto di Vontobel AM, la possibilità di un'ulteriore separazione del Sud Europa, economicamente più debole dal più forte Nord.
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