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Borse europee, chiusure pesanti nonostante Wall Street

Con l’eccezione di Londra, che aveva già scaricato la negatività il 1 maggio, Parigi, Francoforte e Milano chiudono pesanti la prima seduta del mese. Perché l’Europa continua a faticare a stare dietro all’America

di Virgilio Chelli 4 Maggio 2020 18:31
financialounge -  Borse europee mercati Wall Street

Chiusura pesante per le piazza azionarie europee che non riescono a trovare ispirazione in Wall Street, che invece dopo la chiusura negativa di venerdì 1 maggio oggi tenta il recupero con il Nasdaq in territorio positivo e lo S&P 500 intorno alla parità. Con l’unica eccezione di Londra, che però aveva il vantaggio di aver già assorbito la negatività essendo rimasta aperta nella festa del lavoro, Parigi, Francoforte e Milano chiudono con ribassi ben superiori al 3% che per la piazza parigina superano anche il 4%. A pesare la lettura finale degli indicatori di attività manifatturiera, molto pesante ma anche molto scontata.


LA DIVERSA COMPOSIZIONE DEGLI INDICI FRENA I TENTATIVI DI RALLY IN EUROPA


In realtà è una storia che si ripete dopo che l’azionario globale ha toccato il minimo della crisi da pandemia il 23 marzo scorso. Da allora gli indici azionari americani hanno recuperato molto terreno rimbalzando di circa il 30% dai minimi, mentre le azioni europee hanno camminato molto meno e a corrente alternata. Gli esperti citano diversi fattori, a cominciare dalla diversa composizione dei due mercati, quello europeo che vede la prevalenza di titoli ciclici, dalle banche all’energia, e quello americano dove invece pesano molto i colossi tecnologici, che hanno impattato meglio di tutti la pandemia e il conseguente blocco auto-inflitto dell’economia.


PESA ANCHE LA DELUSIONE PER LA BCE GIOVEDÌ 30 APRILE, DA CUI IL MERCATO SI ASPETTAVA DI PIÙ


In secondo luogo c’è la scala della risposta di politica fiscale e monetaria alla crisi, ponderosa e senza precedenti quella americana, esitante e marcata da divisioni quella europea. L’ultima delusione è arrivata dalla riunione della BCE di giovedì 30 aprile, ultima seduta prima del lungo ponte del primo maggio, da cui il mercato si aspettava qualcosa di simile al ‘whatever it takes’ della Fed di Jay Powell e invece ha dovuto digerire una specie di ‘potrei ma per ora non faccio niente’ della presidente della BCE Christine Lagarde.

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CI VORREBBE UNA ROTAZIONE DAL GROWTH AL VALUE, MA PRIMA BISOGNA VEDERE COME SARÀ LA RIPRESA


Per ridare fiato alle azioni europee, oltre a un’azione più decisa delle autorità fiscali e monetarie, servirebbe una rotazione dai titoli che finora hanno guidato il rally in America, vale a dire soprattutto I tecnologici, a titoli cosiddetti ‘value’, o se vogliamo più ciclici. Una rotazione di cui si parla anche a Wall Street ma di cui ancora non si vedono i segnali. Prima evidentemente gli investitori vogliono avere una visione più precisa di come si presenterà la ripresa economica una volta superato il blocco indotto dal virus.
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