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La Lombardia vuole ripartire e chiede di riaprire attività produttive il 4 maggio

La Regione Lombardia progetta la “nuova normalità” con riaperture delle attività produttive nel rispetto delle 4D (distanza, dispositivi, digitalizzazione, diagnosi). Pronta la richiesta al Governo

di Antonio Cardarelli 15 Aprile 2020 17:21
financialounge -  coronavirus Lombardia

La Lombardia è pronta a riaprire le attività produttive a partire dal 4 maggio. A renderlo noto è la stessa Regione in una nota, facendo riferimento alla “nuova normalità” nel rispetto delle “Quattro D”: distanza, dispositivi, digitalizzazione, diagnosi.

NUOVA NORMALITÀ


“La Lombardia guarda avanti e progetta la ‘nuova normalità’ all’insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)”, si legge nella nota della Regione Lombardia.

RIAPERTURE SCAGLIONATE


Inoltre, la Regione Lombardia è pronta a mettere a punto un piano per riaprire in orari scaglionati uffici, aziende, scuole e università. “Un esempio della ‘nuova normalità’ saranno le aperture delle attività scaglionate e sull’arco di tutta la settimana per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici. Facendo tesoro della prima fase della pandemia, l’ospedale straordinario alla Fiera di Milano (che è costato zero euro pubblici) diventerà il presidio che veglierà sulla salute dei lombardi come una vera e propria assicurazione contro il sovraffollamento delle altre strutture regionali”, prosegue la nota.

GLI ALTRI PROVVEDIMENTI


“A queste strategie – conclude il comunicato della Regione – si accompagnano altri provvedimenti, su cui Regione Lombardia sta giocando un ruolo da protagonista: cassa integrazione con garanzia della Regione, piano di sostegno per piccole e medie imprese (sul tavolo c’è un pacchetto di facilitazioni per l’accesso al credito, con la possibilità di mobilitare risorse fino a un miliardo), provvedimenti a beneficio del personale sanitario (stabilizzazione e bonus economico con almeno 80 milioni di Regione Lombardia in aggiunta ai fondi del governo)”. “È la via lombarda alla libertà” afferma il presidente Attilio Fontana.
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