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AllianzGI: per i mercati si avvicina l’ora della verità

Dopo aver oscillato tra speranze e timori i mercati si preparano al test finale fatto di tre interrogativi: evoluzione del contagio, effetti delle massicce misure fiscali e monetarie e direzione dell’economia

di Virgilio Chelli 29 Marzo 2020 10:30

Dopo aver vacillato tra le speranze per segnali di miglioramento della situazione e timori per la diffusione del virus, l’epidemia sta iniziando a impattare anche gli indicatori economici. In Germania il barometro della fiducia delle imprese ifo punta verso una recessione, nell’Eurozona gli indici PMI dei responsabili acquisti sono crollati e in USA le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono schizzate. E anche le società quotate stanno gradualmente rivedendo al ribasso le proprie guidance sugli utili. Ad un certo punto arriverà l’ora della verità e insieme anche la risposta a tre interrogativi: assisteremo a un’accelerazione del contagio? Le massicce misure monetarie e fiscali sortiranno gli effetti desiderati? Quale direzione prenderà l’economia?

BISOGNA ANCORA ASPETTARE PER CAPIRE SE IL CONTAGIO STA RALLENTANDO O ACCELERANDO


Hans-Jörg Naumer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors, nel suo commento settimanale esamina questi tre punti, partendo dalla possibile decelerazione del contagio in Germania segnalata, con le dovute cautele, dal Robert Koch Institute, mentre non è ancora chiaro se negli USA il stia accelerando o rallentando. Per l’esperto di AllianzGI bisogna ancora aspettare, nei prossimi giorni avremo più dati a disposizione e anche più informazioni sulle armi per combattere il virus direttamente.

CON I MASSICCI PROVVEDIMENTI ADOTTATI POLITICA MONETARIA E FISCALE SONO DUE FACCE DELLA STESSA MONETA


Per quanto riguarda gli stimoli monetari e fiscali senza precedenti a sostegno delle economie, Naumer ricorda che la Fed americana ha lanciato il programma di emergenza più ampio della sua storia utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, compresi programmi di finanziamento alle aziende, mentre il Senato USA ha approvato misure di sostegno da oltre 2.000 miliardi di dollari e il governo tedesco ha varato stimoli fiscali ad ampio raggio: politica monetaria e politica fiscale sono ormai due facce della stessa moneta.

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I DATI NON DICONO ANCORA SE LA FRENTATA ECONOMIA AVRÀ FORMA DI UNA ‘L’, DI UNA ‘U’ O DI UNA ‘V’


I dati economici attesi la prossima settimana non rifletteranno ovviamente ancora l’impatto delle misure di sostegno, ma secondo l’esperto di AllianzGI l’ora della verità è sempre più vicina e ci dirà se l’economia evidenzierà un andamento a “L”, vale a dire significativa flessione, lunga recessione, nessuna ripresa in vista, oppure a “U”, cioè una significativa flessione, recessione e poi ripresa sostenibile, o ancora, ed è l’ipotesi migliore, una “V”, fatta di rapida flessione e altrettanto rapida ripresa.

ATTESA ANCHE PER IL DATO PMI ITALIANO PERCHÈ RIFLETTE IL PRIMO E PIÙ COLPITO PAESE EUROPEO


La prossima settimana l’attenzione sarà catalizzata dagli indicatori di sentiment, con i PMI manifatturieri del NBS e di Caixin per la Cina, dove un miglioramento o almeno una stabilizzazione sarebbe incoraggiante, poi con l’indice Tankan della Bank of Japan, che darà un’idea della fiducia delle imprese giapponesi, mentre in chiusura di settimana sarà pubblicato l’ISM non manifatturiero per gli USA. Naumer osserva che il mercato del lavoro USA risente già del virus per cui anche il PMI dovrebbe subire conseguenze. Anche il PMI di Markit per l’Italia potrebbe suscitare un certo interesse, visto che è stata il primo e più colpito Paese europeo, e quindi potrebbe dare indicazioni sull’entità dell’impatto delle misure di contenimento.

BISOGNA MANTENERE LA CALMA E CONSIDERARE IL RESPIRO INTERNAZIONALE DELLA RISPOSTA AL VIRUS


La conclusione dell’esperto di AllianzGI è: “mantenere la calma”. Naumer osserva che la volatilità misurata dall’indice VIX, negli USA ha evidenziato un netto calo, lasciando intendere che la fase di “esuberanza” è giunta al termine, ma gli investitori dovranno prepararsi a fronteggiare una volatilità ancora elevata. La fine del “bear market” non si vede ancora, ma secondo l’esperto di AllianzGI la buona notizia è che a livello internazionale sono stati attuati interventi in ambito sia medico che economico per combattere il virus.
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