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Schroders: recessione globale, il 2020 sarà l’anno peggiore dagli anni ‘30
Keith Wade (Schroders) analizza gli effetti del coronavirus sull’economia globale. Da valutare un rischio di ritorno dell’epidemia, per l’Italia Pil stimato a -7,7% nel 2020
di Antonio Cardarelli 27 Marzo 2020 21:00
“Anche in caso di ripresa nel secondo semestre, il 2020 è destinato a essere il peggiore anno per l’attività economica dagli anni ‘30”. È la previsione di Keith Wade, chief economist & strategist di Schroders, che analizzando l’andamento dell’attività economica a livello globale si aspetta una contrazione del Pil del 3,1%, seguita da una ripresa del 7,2% nel 2021.
Nonostante le importanti iniziative di supporto lanciate da banche centrali e governi, il blocco dell’economia dovuto al tentativo di fermare l’avanzata del virus porterà una grave recessione concentrata nella prima parte dell’anno. I dati che arrivano dalla Cina, spiega Wade, segnalano un calo del 20% delle vendite al dettaglio e del 25% degli investimenti di capitale fisso e potrebbero essere anticipatori di ciò che accadrà nel resto del mondo.
In Europa e negli Usa Wade si aspetta un calo del Pil compreso tra il 10 e il 20%, non annualizzato, nel secondo trimestre, previsioni che includono già le decisioni di politica monetaria e fiscale già prese e in arrivo. “Riteniamo che tali politiche fungeranno da rete di salvezza per sostenere l’economia e limitare i danni della caduta. È fondamentale che il sistema finanziario continui a fornire liquidità ad aziende e famiglie, in modo che queste possano resistere all'impatto del crollo dell'attività sui loro flussi di cassa e scongiurare un collasso diffuso delle imprese”, commenta l’esperto di Schroders.
Wade si aspetta che le misure per contenere il virus saranno efficaci negli Stati Uniti e in Europa “grazie anche a una regressione stagionale del virus durante l’estate nelle zone settentrionali” che dovrebbe portare una solida ripresa, con il rientro delle persone sul posto di lavoro nel terzo trimestre. “Nel 2021 – spiega Wade - ci aspettiamo una lieve stretta della politica monetaria in tutto il mondo, con il boom dell’economia globale”.
Ma l’esperto di Schroders si pone un’ultima domanda: assisteremo a un ritorno del coronavirus? “L'analisi della nostra Data Insights Unit – commenta Wade - mostra anche come diversi tassi di reinfezione possano portare a risultati molto diversi. Più nell’immediato, il rischio è che il virus torni all’attacco dopo la fine delle restrizioni. Il rischio di un ritorno del virus è sempre maggiore e di conseguenza l’economia mondiale si trova ad affrontare la possibilità di dover tornare alla quarantena più avanti nel corso dell’anno. Ne conseguirebbe un’altra recessione, con un doppio crollo dell’attività. Potrebbe realizzarsi uno scenario del genere anche se non vi sarà un calo stagionale dei tassi di infezione”.
A questo punto, secondo Wade, il rischio è che la crisi metta in evidenza le debolezze sottostanti dell’economia mondiale. Per dirla con le parole di Warren Buffett, “solo quando la marea scende scopri chi stava nuotando nudo” e a quel punto si potrebbe assistere a uno scenario simile a quello post crisi finanziaria globale. Nel Regno Unito alcune aziende sono già uscite dal mercato mentre in Italia, secondo le previsioni di Schroders, il Pil dovrebbe attestarsi a -7,7% quest’anno per crescere dell’8,7% nel 2021.
PRIMI DATI DALLA CINA
Nonostante le importanti iniziative di supporto lanciate da banche centrali e governi, il blocco dell’economia dovuto al tentativo di fermare l’avanzata del virus porterà una grave recessione concentrata nella prima parte dell’anno. I dati che arrivano dalla Cina, spiega Wade, segnalano un calo del 20% delle vendite al dettaglio e del 25% degli investimenti di capitale fisso e potrebbero essere anticipatori di ciò che accadrà nel resto del mondo.
IL NODO LIQUIDITÀ A FAMIGLIE E IMPRESE
In Europa e negli Usa Wade si aspetta un calo del Pil compreso tra il 10 e il 20%, non annualizzato, nel secondo trimestre, previsioni che includono già le decisioni di politica monetaria e fiscale già prese e in arrivo. “Riteniamo che tali politiche fungeranno da rete di salvezza per sostenere l’economia e limitare i danni della caduta. È fondamentale che il sistema finanziario continui a fornire liquidità ad aziende e famiglie, in modo che queste possano resistere all'impatto del crollo dell'attività sui loro flussi di cassa e scongiurare un collasso diffuso delle imprese”, commenta l’esperto di Schroders.
RIPRESA NEL 2021
Wade si aspetta che le misure per contenere il virus saranno efficaci negli Stati Uniti e in Europa “grazie anche a una regressione stagionale del virus durante l’estate nelle zone settentrionali” che dovrebbe portare una solida ripresa, con il rientro delle persone sul posto di lavoro nel terzo trimestre. “Nel 2021 – spiega Wade - ci aspettiamo una lieve stretta della politica monetaria in tutto il mondo, con il boom dell’economia globale”.
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RISCHIO RITORNO DELL’EPIDEMIA
Ma l’esperto di Schroders si pone un’ultima domanda: assisteremo a un ritorno del coronavirus? “L'analisi della nostra Data Insights Unit – commenta Wade - mostra anche come diversi tassi di reinfezione possano portare a risultati molto diversi. Più nell’immediato, il rischio è che il virus torni all’attacco dopo la fine delle restrizioni. Il rischio di un ritorno del virus è sempre maggiore e di conseguenza l’economia mondiale si trova ad affrontare la possibilità di dover tornare alla quarantena più avanti nel corso dell’anno. Ne conseguirebbe un’altra recessione, con un doppio crollo dell’attività. Potrebbe realizzarsi uno scenario del genere anche se non vi sarà un calo stagionale dei tassi di infezione”.
ITALIA, PIL STIMATO A -7,7% NEL 2020
A questo punto, secondo Wade, il rischio è che la crisi metta in evidenza le debolezze sottostanti dell’economia mondiale. Per dirla con le parole di Warren Buffett, “solo quando la marea scende scopri chi stava nuotando nudo” e a quel punto si potrebbe assistere a uno scenario simile a quello post crisi finanziaria globale. Nel Regno Unito alcune aziende sono già uscite dal mercato mentre in Italia, secondo le previsioni di Schroders, il Pil dovrebbe attestarsi a -7,7% quest’anno per crescere dell’8,7% nel 2021.