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“La Federal Reserve dovrebbe tagliare i tassi di altri 75 punti base”

È lo scenario illustrato da Eric Winograd di AllianceBernstein, che prevede un rallentamento “intenso ma di breve durata” per l’economia americana a causa del coronavirus

di Antonio Cardarelli 6 Marzo 2020 20:00
financialounge -  AllianceBernstein coronavirus Eric Winograd Federal Reserve Pil Usa

Federal Reserve pronta a tagliare ancora i tassi d’interesse, crescita del Pil americano rivista al ribasso, shock provocato dal coronavirus intenso ma di breve durata. Sono questi i tre punti principali dell’analisi condotta da Eric Winograd, senior economist di AllianceBernstein, dopo la mossa della Fed, che mercoledì ha tagliato di 50 punti base i tassi d’interesse portandoli nella forchetta 1-1,25%.

TAGLIO DI 50 PUNTI, SORPRESA “RELATIVA”


Una mossa che lo stesso Winograd giudica “una sorpresa relativa” perché il taglio era atteso, anche se non c’erano certezze sulla tempistica. Secondo l’esperto, la virata “accomodante” della Fed, dovuta ai rischi per la guerra commerciale, è stata una scelta che ha premiato perché la crescita è rimasta stabile e l’inflazione sotto controllo. Da AllianceBernestein si aspettano ora altri tagli nell’incontro del 18 marzo perché “il Fomc ha quasi sempre replicato l’abbassamento dei tassi di riferimento dopo averlo fatto infra-meeting”.

ALTRI TAGLI IN ARRIVO


“Crediamo possa esserci un altro taglio di 50 punti base – commenta Winograd - per massimizzare la potenza di fuoco delle sue ultime cartucce. Non ci aspettiamo dati che aiutino a fare chiarezza sulla portata dell’impatto economico fino ad aprile, per cui crediamo che la riduzione sarà di altri 75 punti base, compreso quanto accadrà al meeting del 18 marzo. Questo porterà il tasso di riferimento a un range del 0,25%-0,50%”.

Gli investitori hanno bisogno di reddito, non di rischio eccessivo


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RALLENTAMENTO DELL’ECONOMIA


È ancora presto per valutare l’impatto del coronavirus sull’economia Usa, ma Winograd crede in un rimbalzo poiché “questo shock sarà intenso ma di breve durata, da misurarsi in settimane o mesi più che in trimestri”. Quindi, secondo AllianceBernstein, “l’economia statunitense sarà migliore nella seconda metà dell’anno, ma non così tanto da spingere la Fed a ritirare i propri accomodamenti”.

PIL USA RIVISTO AL RIBASSO


Tuttavia, premettendo che “c’è molta variabilità su queste stime”, AllianceBernstein ha ridotto le stime sulla crescita del Pil Usa da un +1,7% a un +1,4%: “Alla fine pensiamo che l’economia tornerà nella traiettoria di crescita precedente, lasciandosi alle spalle solo un alcuni mesi di rallentamento”.
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