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Coronavirus, l'analisi del broker londinese: "Lo shock sui mercati sarà di breve termine"

La partenza negativa di Piazza Affari (in rosso di oltre 4%) segnala che siamo appena saliti sulle montagne russe, spiega a Financialounge.com Emanuele Canegrati, senior analyst di Bp Prime Londra

di Giancarlo Salemi 24 Febbraio 2020 10:43
financialounge -  bp prime coronavirus emanuele canegrati Piazza Affari

Mantenere nervi saldi, ma gli effetti del coronavirus sui mercati finanziari “sono choc e a breve termine” spiega a Financialounge.com Emanuele Canegrati, senior analyst di Bp Prime broker di Londra. “L’apertura di Piazza Affari è sintomatica: nessun titolo sul Ftse Mib perde meno del 2%, dove i reparti più colpiti sono quelli orientati all’export come il lusso, il risparmio gestito, l’automotive e adesso dobbiamo tenere d’occhio gli energetici perché in Cina potrebbe esserci un forte calo della domanda di petrolio e questo farà ridurre il prezzo delle materie prime e le imprese che lo gestiscono ne saranno colpite”.


PUNTARE SU FARMACEUTICI E TITOLI BIO-TECH, INCOGNITA BANCARI


Ma cosa succede adesso? “Il coronavirus può essere il cigno nero che sgonfia un po' la bolla, per prendere profitto sui livelli borsistici attuali e ricomprare a prezzi azionari più credibili. Siamo appena saliti sulle montagne russe - continua Canegrati - penso che sarà una crisi con gli effetti a V, ovvero ci sarà una brusca discesa e poi una risalita, non credo che questa sarà lenta, però tutto dipende dalla durata dell’emergenza, prima ne usciremo, anche da questo clima d’incertezza, e prima tutto potrebbe tornare normale. Ma nel frattempo ci saranno feriti sul campo a partire da tutti i tioli legati al lusso e al risparmio gestito, mentre vediamo bene i farmaceutici, che sono anticiclici, e poi quelli legati al bio-tech, incognita invece per i bancari perché molto dipenderà dalle misure del Governo sull’economia come la sospensione delle tasse o le altre misure che potrebbero in un verso o nell’altro influire anche su questi titoli”.


TENSIONE MAGGIORE PER BTP, RICOMINCERÀ GIOSTRA ANCHE PER LO SPREAD


Il panico da coronavirus ha colpito anche lo spread tra Btp e Bund, con un balzo in avvio a 144 punti base dai 134 del finale di venerdì. “Sì il rendimento del BTp decennale è salito rispetto al closing di venerdì dello 0,98% - continua il senior analys di Bp Prime - anche qui gli effetti dipenderanno molto dalle stime di crescita della nostra economia, se Bankitalia ha detto che potrebbe ridursi il Pil dello 0,2% io propendo più per l’analisi di Nomura che parla di una crescita con una forchetta che può incidere fino a -0,9% per il nostro Pil. È inevitabile che con questo quadro lo spread è destinato ad aumentare”.


EURO PENALIZZATO, ATTENZIONE A AUMENTO CRIPTOVALUTE


Canegrati poi sposta anche il tiro sul tema delle valute e, in particolare, consiglia di tenere sotto osservazione quello che potrebbe succedere con i bitcoin. “Per quanto riguarda le valute pensiamo che l’euro nei prossimi giorni è destinato a scendere nei confronti del dollaro – ci spiega - e in questa situazione di solito si corre all’acquisto di monete difensive, in primis il franco svizzero, ma non mi stupirebbe se si verificasse un aumento delle criptovalute insieme all’oro: recentemente si è notata una forte correlazione fra le due cose e questa potrebbe essere certamente una notizia”.

Il coronavirus colpisce Piazza Affari, Ftse Mib in rosso di oltre il 4% 


Il coronavirus colpisce Piazza Affari, Ftse Mib in rosso di oltre il 4% - News - Financialounge.com






SECONDO TRIMESTRE AVREMO QUADRO CHIARO DI QUELLO CHE SUCCEDE ADESSO


“Gli effetti reali di quello che sta succedendo adesso li vedremo soprattutto nel secondo trimestre: a partire da aprile, potremmo assistere ai profit warning sui risultati del primo trimestre come quello annunciato da Apple - conclude Canegrati - e questo potrebbe influenzare negativamente le quotazioni delle aziende che fanno business globale, oppure sono attive nel settore del turismo e del lusso che sono doppiamente penalizzate perché, in questa fase, esportano meno in Cina e vendono meno in house ai turisti cinesi”.
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