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Governance e investitori, ancora troppe disparità nelle aziende

AllianzGI dà conto del suo voto alle assemblee degli azionisti in tutto il mondo e rileva la disparità negli standard sulla governance. Attenzione alle remunerazioni e interesse crescente per clima e ambiente

di Virgilio Chelli 17 Febbraio 2020 21:00

AllianzGI è uno dei più importanti investitori globali e come tale contribuisce con il proprio voto alle deliberazioni delle assemblee societarie in tutto il mondo in una grande varietà di settori economici, cercando sempre di tutelare gli interessi dei propri clienti e investitori. Per questo presta particolare attenzione alla governance, alle politiche di remunerazione degli amministratori e alle risoluzioni proposte dagli azionisti su questioni legate all’ambiente e al clima, a cui non fa mancare supporto e sostegno.

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Uno dei punti principali che AllianzGI sottolinea è il permanere di importanti disparità nella governance nelle diverse aree geografiche. Il Regno Unito, per il terzo anno consecutivo, è risultato in cima alla classifica di AllianzGI per quanto riguarda gli standard di corporate governance, mentre Giappone e Stati Uniti restano un passo  indietro. Il resoconto dei voti espressi nel 2019 su quasi 100.000 proposte avanzate da azionisti e vertici aziendali, pubblicato da AllianzGI, rivela il permanere di forti discrepanze negli standard di corporate governance tra i diversi paesi.

NEL 2019 ALLIANZGI HA VOTATO IN OLTRE 9.500 ASSEMBLEE DEGLI AZIONISTI IN TUTTO IL MONDO


Nel corso del 2019, in totale AllianzGI ha partecipato a ben 9.532 assemblee degli azionisti, contro 8.535 nel 2018, votando contro, rifiutando o astenendosi dal voto su almeno uno dei punti all’ordine del giorno nel 77% dei casi (75% nel 2018), mentre nel 24% dei casi, sempre a livello globale, si è invece opposta a tutte le risoluzioni, esattamente come nel 2018. I dati testimoniano “l’approccio estremamente attivo e coerente a livello globale di AllianzGI in termini di stewardship, la ferma volontà di non approvare risoluzioni non rispondenti alle sue attese nei confronti delle società partecipate e la fedeltà all’impegno di agire nell’interesse dei clienti valutando ogni singola proposta”, afferma AllianzGI in una nota.

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LE PROPOSTE DEL MANAGEMENT SULLE RETRIBUZIONI TRA LE QUESTIONI PIÙ SPINOSE


Le questioni relative alla remunerazione si confermano quelle più spinose, e hanno visto AllianzGI respingere il 48% di tutte le proposte in merito avanzate dal management, in calo dal 52% nel 2018, in gran parte motivata dai timori di allineamento inadeguato fra vertici aziendali e azionisti, riscontrabile nella scarsa corrispondenza fra compensi e prestazioni, nonché fra indicatori di performance e obiettivi nell’ambito di schemi di incentivazione che non collimano con i principali driver del valore dell’azienda.

UNA FORMA DI ENGAGEMENT E UNA PARTE INTEGRANTE DELLA RESPONSABILITÀ FIDUCIARIA


Eugenia Unanyants-Jackson, Global Head of ESG research presso Allianz Global Investors, ha sottolineato che il voto per delega “è parte integrante della responsabilità fiduciaria” di AllianzGI nei confronti dei clienti e del processo di stewardship di AllianzGI. Per questo, la partecipazione attiva alle assemblee degli azionisti delle società in AllianzGI investe rappresenta una forma di engagement, oltre che un’opportunità per comunicare con il management, gli altri investitori e il mercato.

ALLIANZGI USA IL VOTO PER PROTEGGERE GLI INTERESSI DEI CLIENTI, ANCHE CONTRO IL MANAGEMENT


AllianzGI, consapevole delle responsabilità legate al potere di voto, adotta e promuove attivamente un engagement costruttivo nelle società partecipate, e utilizza questo potere di voto per esprimere le proprie opinioni e nostre aspettative, per proteggere e sostenere gli interessi dei clienti. Il che significa che AllianzGI è pronta a votare contro il management “se e quando necessario per raggiungere questi obiettivi”.
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