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Economia green, l’Unione europea introduce le istruzioni per l’uso

Per Candriam l’Ue diventa il vero punto di riferimento internazionale per le attività “verdi” con l’introduzione della tassonomia. L’obiettivo è integrare le regole green nelle decisioni di investimento delle aziende

di Redazione 9 Gennaio 2020 21:00

L’intento è definire senza ambiguità quali attività appartengono a un’economia green. Una tassonomia delle attività verdi, quindi, consentirà all'Unione europea di porre le basi per una sua leadership in questo ambito e, al tempo stesso, inviterà gli investitori a concentrarsi su di esse.

LA TASSONOMIA: UNO STRUMENTO DAL GRANDE POTENZIALE


“Come nel caso delle normative europee sulla protezione dei dati personali (GDRP), divenute uno standard internazionale, si può ritenere che l'influenza della tassonomia si estenda oltre i confini dell'Unione, ad esempio incoraggiando le imprese non europee che desiderano attrarre capitali europei a integrare queste regole nelle loro decisioni di investimento”, commenta David Czupryna, Head of ESG Client Portfolio Management di Candriam. La tassonomia rappresenta per gli operatori finanziari europei uno strumento dal grande potenziale, il cui successo dipenderà ora dalla sua applicazione in strumenti normativi concreti e dalla disponibilità dei dati necessari all'analisi da parte delle imprese.

IN CINA MENO INVESTIMENTI GREEN


Gli investimenti cinesi nelle energie rinnovabili sono passati da 76 miliardi di dollari nel primo semestre del 2017, a 29 miliardi di dollari nel primo semestre del 2019, come scrive il Financial Times. “In un momento in cui la Cina sta riducendo drasticamente i suoi investimenti verdi e il governo degli Stati Uniti sta dimostrando minore preoccupazione verso il cambiamento climatico, questa decisione dovrebbe essere applaudita senza riserve”, aggiunge Czupryna. L’Unione europea ha bisogno di 180 miliardi di euro di investimenti all'anno, “in grado di generare una crescita verde, al fine di centrare gli obiettivi di neutralità carbonica definiti nell'accordo di Parigi”. La tassonomia deve essere lo strumento di questa ambizione e deve contribuire a rafforzare ulteriormente la leadership europea in campo ambientale.

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MILLE MILIARDI CON IL “GREEN NEW DEAL”


Il momento è propizio. “Si può effettivamente dire che la tassonomia Ue stia arrivando al momento giusto per fornire il perimetro d’azione all’interno del quale inserire anche altre iniziative di più ampio respiro”, precisa David Czupryna. “Si pensi al "Green New Deal" della Commissione Von der Leyen, che mira a incanalare 1.000 miliardi di euro di investimenti verdi entro il 2030; sembra auspicabile che questi investimenti si concentrino su attività in linea con la tassonomia”. Inoltre, la tassonomia può essere uno spunto di riflessione sia per la Bce che per il suo nuovo presidente sul ruolo che una Banca centrale può avere nella transizione energetica. “Possiamo quindi immaginare, o addirittura sognare, che la Banca centrale, nel suo ruolo prudenziale, un giorno dirigerà le risorse delle banche dell'Ue al di fuori di settori con elevate emissioni di gas a effetto serra, e che limiterà le sue operazioni di mercato in titoli non compatibili con la tassonomia”, aggiunge Czupryna.

L’ETICHETTA EUROPEA NEL 2021


La tassonomia per essere efficace, dovrà trovare un’applicazione concreta. A questo proposito, un passo importante è la creazione di una etichetta europea per gli investimenti sostenibili, prevista per il 2021. “Si tratta di un progetto ambizioso, che per avere un impatto effettivo dovrà essere applicato da un numero sufficiente di investitori”, spiega David Czupryna. “Senza aver la pretesa di cercare di armonizzare il già affollato settore dei marchi europei per gli investimenti sostenibili, dovrebbe concentrarsi principalmente sugli aspetti ambientali”. Per contrastare il cambiamento climatico c’è ancora molta strada da fare. La tassonomia è un buon punto di partenza purché mantenga, nel contempo, un approccio deciso su altri obiettivi come la conservazione della biodiversità o la riduzione dell'inquinamento.
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