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La sostenibilità frena le performance degli investimenti? Un mito da sfatare

Una ricerca di AllianceBernstein sfata alcuni diffusi preconcetti sugli investimenti sostenibili, a partire dal rapporto tra performance e diversificazione

di Redazione 6 Novembre 2019 12:29

Investire con un approccio sostenibile è un tema di attualità, eppure sono numerosi gli investitori, anche professionali, che non conoscono nel dettaglio questa strategia di investimenti. In molti ritengono, ad esempio, che considerare criteri di sostenibilità nella costruzione di un portafoglio imponga inevitabilmente dei vincoli e che l’esclusione di una serie di titoli limiti la selezione a un sottoinsieme ristretto dell’universo investibile. Una ricerca di AllianceBernstein dimostra l’esatto contrario, le società allineate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite sono infatti tantissime e coprono un’ampia gamma di settori e Paesi.

UN POTENZIALE DI DIVERSIFICAZIONE MAGGIORE DI QUANTO SI PENSI


Tra le società che AllianceBernstein ha analizzato in tutto il mondo, ben 1.408 sono in linea con gli OSS e di queste 976 sono incluse nell’indice MSCI All Country World con un peso complessivo pari al 51% della capitalizzazione di mercato del benchmark. “Data la buona distribuzione a livello settoriale e geografico di queste società, è piuttosto agevole costruire portafogli ben diversificati anche investendo in maniera sostenibile”, sottolinea Dan Roarty, Chief Investment Officer—Thematic and Sustainable Equities in AllianceBernstein. L’analisi ha consentito di inviduare, ad esempio, 418 società americane allineate con gli OSS, di cui 197 incluse nell’indice S&P 500, ossia il 56% della ponderazione del benchmark.

SOSTENIBILITÀ NON VUOL DIRE SACRIFICARE LE PERFORMANCE


Un altro dei timori degli investitori, per qualcuno quasi una certezza, è che investire con un approccio sostenibile comporti necessariamente un sacrificio in termini di rendimenti finanziari. Non sono dello stesso avviso in AllianceBernstein. Per cominciare, spiega Roarty, investire in maniera sostenibile non significa limitarsi ad escludere passivamente da un portafoglio alcuni settori, ma selezionare attivamente i titoli all’interno di un ampio universo di società con caratteristiche interessanti in termini di fondamentali e potenti fattori trainanti di lungo periodo. Inoltre, investire davvero in maniera sostenibile significa tener conto di ulteriori variabili ambientali, sociali e di governance (ESG) che sono in grado di favorire una riduzione del rischio. “Apparentemente non c’è quindi nessun valido motivo per ritenere che questo gruppo di società debba sottoperformare nel tempo le strategie non sostenibili”.

ATTENZIONE ALLA RIPARTIZIONE PER SETTORI E FATTORI


C’è però un aspetto da non trascurare: quando si adottano criteri di sostenibilità nella selezione dei titoli, i portafogli tendono a evidenziare una predilezione per alcuni Paesi, settori e fattori di investimento. L’analisi di AllianceBernstein dimostra che le strategie sostenibili tendono ad avere una maggiore esposizione ai fattori legati alla crescita di qualità, come la redditività e la qualità degli utili, e mostrano invece una minore esposizione ai titoli di tipo value (basso costo), alla leva finanziaria e alla ciclicità. Per quanto riguarda la ripartizione per settori, si è osservato una predilezione di queste strategie per la tecnologia e la sanità, mentre tendono a investire meno in servizi finanziari e materiali di base.

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COME INVESTIRE IN MANIERA SOSTENIBILE


In conclusione, questi i suggerimenti che Roarty, responsabile della gestione di due fondi con approccio sostenibile di AllianceBernstein, [tooltip-fondi codice_isin="LU0232467836"]AB Global Sustainable Thematic[/tooltip-fondi] e [tooltip-fondi codice_isin="LU0232464734"]AB US Sustainable Thematic[/tooltip-fondi], sente di dover dare ai risparmiatori: “Nel considerare un portafoglio azionario sostenibile, è importante accertarsi che il gestore selezioni attivamente i titoli da un ampio universo di società allineate con gli OSS, evitando di investire automaticamente nei soliti titoli ESG. Nella costruzione del portafoglio, inoltre, occorre tener conto di potenziali predilezioni settoriali e fattoriali, nonché della loro capacità di influenzare l’andamento dei rendimenti”.
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