Conti in profondo rosso per Uber, dubbi sul modello di business

Ricavi in crescita a doppia cifra (+30%) non bastano a Uber, che ha chiuso il terzo trimestre con una perdita da 1,16 miliardi di dollari, meglio rispetto alle attese degli analisti ma comunque uno dei “rossi” più consistenti dal 2017. E il titolo ne ha risentito, arrivando a cedere il 7% nelle contrattazioni after hours a Wall Street.

OBIETTIVO EBITDA POSITIVO NEL 2021

Nel trimestre i ricavi di Uber sono saliti a 3,8 miliardi di dollari rispetto ai 2,9 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, superando le stime degli analisti che scommettevano su 3,6 miliardi di dollari. "Sappiamo che ci si attende una redditività, e prevediamo di centrarla" a livello di ebitda "nel 2021", ha fatto sapere l’amministratore delegato Dara Khosrowshahi in un’intervista con Cnbc.

PREVISIONI OTTIMISTICHE

Le previsioni dell’ad sul 2021 includono anche l’impatto delle nuove regole sul lavoro introdotte in California, che rischiano di penalizzare la società riconoscendo i conducenti come lavoratori dipendenti. Uber ha inoltre rivisto al rialzo le stime per il 2019, che dovrebbe chiudersi con perdite per 2,8-2,9 miliardi di dollari, in miglioramento di 250 milioni rispetto alle previsioni iniziali.

DUBBI DAGLI ANALISTI

Tuttavia, gli analisti restano dubbiosi. "Uber ha di fronte una strada ancora lunga per dimostrare a Wall Street la sua capacità di monetizzare", hanno osservato alcuni esperti. Fra gli ostacoli sulla strada di Uber c’è la concorrenza, con competitor come Lyft, ma anche i rischi legati appunto all’introduzione di nuove regole per la classificazione dei conducenti come dipendenti e le possibili nuove tasse che Stati e città potrebbero imporre sulle corse.