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Fca-Psa: piangono gli azionisti francesi. E Alfa finisce sotto esame

In Borsa il titolo Fca sale a doppia cifra, mentre quello di Psa cede dopo la fusione: pesano le diverse politiche sui dividendi. Conti in chiaroscuro per la casa italoamericana: pesa la performance di Alfa Romeo

di Chiara Merico 31 Ottobre 2019 17:30

Il matrimonio tra Fiat Chrysler e la francese Psa si concretizzerà in una fusione alla pari. Ma, una volta appresi i dettagli dell’accordo, i due titoli hanno reagito in modo completamente opposto in Borsa. A Piazza Affari le azioni Fca, dopo un avvio di contrattazioni in cui non erano riuscite a far prezzo, sono state ammesse agli scambi con un rialzo dell’8,78% a 14 euro, oltre due euro in più rispetto a due giorni fa.

CROLLO A PARIGI


Tutt’altra musica per Psa, che a Parigi ha avviato le contrattazioni in calo dell’11% per poi stabilizzarsi su un -7,4% a 24 euro. Male anche la società di componentistica Faurecia, che cede l’8% proprio a seguito dell’accordo per la fusione.

EXOR BENEFICIARIA DELL’EXTRA DIVIDENDO


Il comportamento dei due titoli , che hanno mantenuto questo andamento anche nel corso della giornata, è infatti legato alle decisioni sui dividendi da distribuire in seguito alla fusione, che remunerano in maniera differente gli azionisti delle due società. Agli azionisti Fca spetterà infatti un extra dividendo di 5,5 miliardi di euro, del quale Exor sarà il principale beneficiario: la cassaforte della famiglia Agnelli registra infatti un +5,23% in Borsa. Diverso è il caso degli azionisti del gruppo francese: Psa distribuirà ai propri soci la partecipazione del 46% detenuta in Faurecia.

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CONTI POSITIVI, MA PESA ALFA


Il gruppo guidato da Mike Manley ha licenziato anche i conti del terzo trimestre, con una perdita di 179 milioni di euro sui cui pesano svalutazioni per 1,4 miliardi. L’utile netto rettificato, al netto delle poste non ricorrenti, si è invece attestato a 1,262 miliardi. La società spiega in una nota che “la razionalizzazione dei piani di portafoglio prodotti principalmente in Europa nel segmento A e per Alfa Romeo ha determinato costi non monetari per svalutazioni di 1,4 miliardi di euro, esclusi dall’Ebit adjusted e dall’utile netto adjusted”. Per Fca il terzo trimestre si è chiuso con margine ed Ebit adjusted a livelli record, trainati da un mix più favorevole e dai migliori prezzi, nonostante le minori consegne. In particolare, l’Ebit adjusted si è attestato a 1,96 miliardi di euro. Manley ha ribadito la convinzione nella forza del marchio Alfa e ha annunciato che si procederà a una rifocalizzazione, con la riduzione degli investimenti. “Alfa può tornare redditizia ma un ulteriore sviluppo del marchio dipenderà dai risultati”, ha aggiunto il ceo.

POSITIVI GLI ANALISTI DI EQUITA


In ogni caso, gli analisti vedono positivamente il matrimonio italo-francese. Per gli esperti di Equita l’operazione rappresenta un "deal positivo che oltre a migliorare il profilo di rischio permette di beneficiare delle rilevanti sinergie industriali altrimenti non ipotizzabili, e ottenere un premio nella valutazione".

UN MATRIMONIO CHE POTRA' PORTARE BUONI FRUTTI


Anche secondo Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor, il matrimonio tra le due case “potrebbe portare buoni frutti”. In un'intervista a Financialounge.com, Quagliano ha dichiarato che "Fca e Psa sono i gruppi che detengono le due maggiori quote di mercato in Italia, per questo certamente con la fusione consolideranno questa posizione. Per questo ritengo che il matrimonio possa portare buoni frutti".
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