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Tecnologia, sostenibilità e mercati emergenti: ecco i megatrend più promettenti

Guardare all’orizzonte di lungo periodo e ai megatrend è il solo modo per svincolarsi dalle turbolenze di breve termine. Per Howard (GAM Investments) l’attenzione va a tecnologia, sostenibilità e mercati emergenti

di Redazione 4 Settembre 2019 12:11

Se è vero che l’investimento più efficace ed efficiente deve essere necessariamente rivolto al lungo termine, è ancora più vero che le attuali quotazioni dei mercati, sia azionario che obbligazionario, inducono gli investitori a guardare all’orizzonte di lungo periodo. È il solo modo per svincolarsi dalle turbolenze di breve termine prendendo nella giusta considerazione le opportunità che vengono offerte dai megatrend, cioè quei filoni di investimento che offrano l'accesso a storie di crescita secolari e strutturali.

EXTRA RENDIMENTO RISPETTO ALLA MEDIA DI MERCATO


Tra i megatrend di maggiore interesse Julian Howard, head of multi asset solutions di GAM Investments, ne segnala tre, e per ognuno di essi indica le peculiarità che dovrebbero permettere agli investitori che vi si posizionano da subito di generare extra rendimento rispetto alla media di mercato. Si tratta della tecnologia, dell’approccio sostenibile e dei mercati emergenti.

IL MEGATREND DELLA TECNOLOGIA


Partendo da una stima formulata da Cisco Systems, secondo cui almeno il 40% dei player non sopravvivrà se le nuove tecnologie non verranno sufficientemente recepite, Howard ritiene che si possano schiudere interessanti opportunità per chi investe in aziende capaci di utilizzare e sfruttare al meglio le tecnologie innovative. “Non si tratta certo di una novità in assoluto, come ha dimostrato la bolla dei dot-com del 2000 e lo scetticismo nei confronti delle ipervalutazioni nelle recenti Ipo di alto profilo tecnologico negli Stati Uniti, che farebbero supporre che vi sia una certa propensione a sopravvalutare i titoli del settore tecnologico”. ammette l’esperto. Tuttavia, ricorda Howard, l’ampia scelta tra titoli di società “vincenti” e “perdenti” nell’ambito della trasformazione digitale assicura alla tecnologia lo status di “irresistibile megatrend”.

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IL MEGATREND DELLA SOSTENIBILITA’


Un altro megatrend del futuro ma con forti radici già nel presente è quello della sostenibilità. “Oggi si sta radicando un forte consenso nei confronti di sostenibilità e uguaglianza, con una predisposizione a intraprendere decisioni urgenti. Basti pensare, per esempio, alla generazione dei millennial che considera il cambiamento climatico un'emergenza globale, oppure alla rapida evoluzione della disparità di opportunità e all’atteggiamento nei confronti del consumo di carne”, puntualizza Howard. Secondo l’esperto le imprese incapaci di migliorare il proprio profilo Esg saranno sempre più destinate a soffrire, in termini di raccolta di capitali e di nuovi finanziamenti, l’avversità degli investitori più inclini a privilegiare le compagnie più attente alla sostenibilità. “All’orizzonte si intravedono i primi interi indici assemblati in base ai criteri Esg sotto forma di Etf. Un modo semplice per investire nelle società quotate con i migliori punteggi Esg e assicurarsi, tramite un overweight strutturale in portafoglio, un’extra performance di lungo termine sfruttando la crescente domanda nel mondo di questo tipo di imprese”, specifica Howard.

IL MEGATREND DEI MERCATI EMERGENTI


Per quanto riguarda infine il megatrend dei mercati emergenti, è sufficiente mettere a confronto la loro incidenza sul Pil mondiale e il peso che attualmente hanno negli indici mondiali di Borsa. Ebbene, se l’Fmi (Fondo Monetario Internazionale) stima che ai mercati emergenti e alle economie in via di sviluppo faccia capo quasi il 60% della creazione della ricchezza annuale, nell’indice MSCI AC World Index la percentuale dei titoli azionari di Asia e mercati emergenti non va oltre il 16%. Non solo. Investendo nell'MSCI Emerging Markets Index, che costituisce la strada più immediata per prendere posizione sulle Borse dei Paesi in via di sviluppo, emerge una sovraesposizione alla regione asiatica e una sottoponderazione per le economie africane in rapida crescita. “Alla luce di questi elementi, è possibile puntare a performance ottimizzate tramite un'adeguata esposizione ai mercati di frontiera attraverso indici selezionati o gestori attivi”, conclude Howard.
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