idee di investimento
Idee di investimento - Obbligazioni - 6 maggio 2019
I risparmiatori italiani si mostrano più prudenti nelle scelte dei fondi in cui investire anche perché le tensioni sui Btp persistono. L’inflazione sotto controllo rende attraente il reddito fisso Usd con opportunità nell’high yield
6 Maggio 2019 10:02

RISPARMIATORI ITALIANI PIÙ PRUDENTI
Una possibile interpretazione dei dati di raccolta netta di Assogestioni relativi al primo trimestre del 2019 dell’industria italiana del risparmio gestito è quella illustrata nell’articolo Fondi comuni, come interpretare la virata sugli obbligazionari, che porta a pensare a risparmiatori italiani ancora più prudenti del solito. La severa, quanto improvvisa, correzione dei mercati nel quarto trimestre 2018 ha provocato ferite nei portafogli e nella mente di molti risparmiatori al punto di privilegiare l’investimento in prodotti con profilo di rischio più limitato (obbligazionario ) invece che quelli più esposti in Borsa (azionari): gli italiani preferiscono rinunciare ad una parte anche consistente del rendimento atteso perché non tollerano eventuali cadute temporanee di valore del portafoglio. Disdegnano i fondi monetari perché la Bce ha lasciato inalterato il contesto di tassi negativi del mercato euro che tanto ha penalizzato questa tipologia di prodotti (che subirà ancora tale contesto negativo per i prossimi 6-12 mesi). Per quanto riguarda poi la scelta di preferire i fondi bilanciati (la classica soluzione di asset allocation per tutti o buona parte dei risparmi) a quelli flessibili, le ragioni vanno probabilmente ricercate nella delusione che molti di questi ultimi prodotti hanno procurato ai sottoscrittori rispetto alle aspettative, sia in termini di minor rendimento e sia di mancata protezione durante le fasi di correzione dei mercati.
PROSPETTIVE COMPLESSE PER L’ITALIA E I BTP
Le preoccupazioni dei risparmiatori derivano anche dal fatto che l’Italia resta un’osservata speciale per i mercati. Il primo elemento che alimenta questi timori, secondo l’analisi sviluppata nell’articolo Fidelity: “Cauti sui Btp, sarà un autunno caldo” da Andrea Iannelli, Investment Director per l’Obbligazionario di Fidelity International, è l’elevato rapporto debito/Pil che “con molta probabilità tornerà a salire” facendo sì che l’Italia sia sempre più sensibile ai cicli di mercato. “Il premio al rischio sugli assets nostrani salirà al primo segno di un rallentamento dell’economia o di un incremento della volatilità sui mercati” commenta Iannelli. Nella view di Fidelity, quindi, le prospettive per l’economia e per il debito sovrano dell’Italia “rimangono complesse” anche in vista delle elezioni europee a maggio e delle negoziazioni per la manovra finanziaria del 2020. La politica è sempre in focus, con le elezioni europee a maggio e le negoziazioni sulla manovra finanziaria per il 2020. La fiducia degli investitori, già scalfita dagli eventi dello scorso anno, verrà messa nuovamente alla prova, con la volatilità su tutti gli asset nostrani, e sul BTP in particolar modo, che rimarrà elevata.
STATI UNITI, L’INFLAZIONE CONTENUTA SOSTIENE IL REDDITO FISSO
Spostandosi negli Stati Unit, Rick Rieder, Chief Investment Officer Global Fixed Income di BlackRock, sostiene che un’inflazione che continui a viaggiare sotto il target della Fed non deve essere un eccessivo motivo di preoccupazione né di dibattito, e non è di grande utilità nemmeno concentrarsi a scrutare come le dinamiche dei prezzi potrebbero influire sulle mosse della Fed. Crescita economica accompagnata da bassa inflazione invece rappresenta una buona notizia per famiglie e ceto medio, perché consente ai redditi personali reali di crescere senza far surriscaldare l’economia. Rieder, nell’articolo Perché la crescita Usa non ha bisogno di inflazione, sottolinea che la volatilità di una serie di indicatori, dall’inflazione alla crescita economica fino al mercato del lavoro, è ai minimi degli ultimi 100 anni. Ironicamente l’unica volatilità è appunto quella di molti commentatori, che sono pochi mesi fa puntavano a quattro altri rialzi della Fed e ora discutono su quando li abbasserà. Il compito della Fed è piuttosto quello di lasciar lavorare il nuovo modello economico, capace di auto-regolarsi.
PERCHÉ INVESTIRE NEI TREASURY USA 1-3 ANNI
Se la Fed resta in pausa nel suo programma di rialzo dei tassi e l’inflazione rimane sotto controllo, il dollaro Usd dovrebbe restare stabile rispetto all’euro. Questo ambiente crea le condizioni per investire una quota del portafoglio in Etf specializzati sugli US Treasury 1-3 anni. Questa soluzione, come argomentato nell’articolo In un mercato orso il migliore attacco è la difesa, consente alla strategia di investimento di posizionarsi sul dollaro Usa, la valuta “rifugio” in caso di mercati instabili, e di ricavare un rendimento medio annuo del 2,35%. Se invece la moneta americana dovesse indebolirsi, probabilmente le altre asset class in portafoglio (soprattutto, ma non solo, i mercati emergenti) compenserebbero ampiamente le perdite valutarie di questo posizionamento.
OPPORTUNITÀ NELL’ HIGH YIELD USA
Infine, restando nel reddito fisso in Usd, Esty Dwek, Head of Global Market Strategy del team Dynamic Solutions di Natixis Investment Managers nell’articolo Perché stavolta l’inversione della curva non fa paura parte dalla stabilizzazione dei rendimenti del Treasury decennale intorno al 2,55%. In Natixis IM prevedono un ampio trading range-trading e c’è minore preoccupazione a incrementare gradualmente la duration, con strategie più fondamentali e difensive. “I rendimenti dell’Investment Grade Usa non dovrebbero tornare sui minimi del 2018, ma c’è il potenziale per un’ulteriore riduzione degli spread per l’High Yield, grazie al rimbalzo dei prezzi del petrolio e a un graduale miglioramento delle prospettive di crescita” spiega Esty Dwek. In tutti i casi, la complessità del contesto di investimento non verrà meno e in Natixis guardano con favore alle strategie più flessibili absolute return, in grado di diversificare i portafogli e di contribuire a colmare il gap di rendimento che caratterizza le asset class tradizionali.
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