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Christophe Eggmann

Innovazione, un fattore dirompente anche per la sanità

Le terapie geniche e i nuovi farmaci mirati rappresentano potenziali trigger per una crescita esponenziale del settore. Occorre quindi, come spiega Christophe Eggmann di GAM Investments, essere veloci nel cogliere le opportunità

di Chiara Merico 3 Maggio 2019 15:08

Tutti parlano di “disruptive innovation”, innovazione dirompente: un concetto che si adatta alle società che provocano cambiamenti decisivi nel loro mercato di riferimento, mettendo in difficoltà gli operatori consolidati. Di solito si tende ad associare il concetto di innovazione al settore tecnologico, ma i suoi effetti dirompenti sono sempre più evidenti anche in quello sanitario; un segmento in cui l’innovazione sta cambiando il modo di creare valore, come spiega Christophe Eggmann, gestore del settore healthcare & biotech di GAM Investments.

LA TERAPIA GENICA E LE MALATTIE RARE


Un esempio su tutti è quello della terapia genica, i cui progressi, sottolinea Eggmann, continueranno a produrre effetti dirompenti sul settore sanitario. “Grazie a una ricerca approfondita, negli ultimi 20 anni abbiamo imparato a conoscere meglio le cause genetiche sottostanti di una malattia; eppure non è ancora stato trovato rimedio a oltre 7.000 malattie genetiche, di cui solo il 5% è trattabile attualmente”.

UNA RIVOLUZIONE NEL MERCATO DELLE CURE


Secondo l’esperto, in questo campo siamo vicini a una rivoluzione nel mercato. Le tecnologie per la terapia genica rappresentano infatti una modalità di trattamento con effetti trasformativi per tutta una serie di malattie monogeniche (come, per esempio, la fibrosi cistica). “Accedendo a un vasto mercato di malattie rare, con la promessa di offrire un trattamento una tantum come cura di una malattia anziché limitarsi ad alleviarne i sintomi, si possono migliorare le vite di oltre 40 milioni di persone”. La terapia genica potrà sostituire i trattamenti cronici esistenti: e questa prospettiva ha attratto le grandi case farmaceutiche, come Pfizer, Novartis, Roche e Biogen, che hanno fatto acquisizioni in questo settore. Terapie di questo genere costano oltre 1 milione di dollari per trattamento, una cifra considerevole ma molto inferiore ai costi che deve sostenere a vita un paziente che riceve una terapia cronica, stimati in 20 milioni di dollari.

Azioni in corsia di sorpasso sui bond


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PICCOLE AZIENDE NEL MIRINO DEI BIG


“Nei prossimi tre/sette anni, reputiamo che i paradigmi di trattamento potrebbero cambiare in modo radicale grazie alla terapia genica. E le aziende che staranno a guardare rischiano di restare indietro”, sottolinea Eggmann, secondo cui “le piccole società che oggi dispongono della tecnologia per la terapia genica prima o poi saranno acquisite per gli effetti dirompenti che avrà tale innovazione”. Tra i nomi più interessanti il gestore cita UniQure, RegenxBio, Bluebird, Biomarin e Sarepta.

PROSPETTIVE ELETTRIZZANTI PER IL SETTORE


Sono in vista “cambiamenti strutturali dirompenti da parte dei nuovi operatori non tradizionali del settore, che hanno molto da guadagnare in un campo redditizio e con margini elevati come quello sanitario”. In questo ambito, il ritmo delle innovazioni scientifiche con effetti dirompenti, che si tratti di terapie geniche o di farmaci mirati, sembra in accelerazione. Per questo motivo, per Eggmann “siamo all’inizio di un’era in cui gli investitori avranno l’opportunità di sfruttare tali forze dirompenti e di generare valore da una crescita esponenziale come mai prima d’ora. Occorre dunque essere tra i primi a scendere in campo, con la capacità di identificare vincitori e vinti”.
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