Contatti

auto elettrica

Auto elettriche, trasformare le batterie esauste da problema a risorsa

Il riciclaggio delle batterie al litio montate sui veicoli elettrici rappresenta una sfida cruciale per la credibilità del settore, spiegano gli esperti di CANDRIAM

di Antonio Cardarelli 6 Aprile 2019 08:30
financialounge -  auto elettrica batterie Candriam

L’avvento su larga scala dei veicoli elettrici sembra ormai ineluttabile. Esiste però un aspetto, ancora poco dibattuto, che avrà un impatto decisivo sullo sviluppo di questa modalità di trasporto sostenibile: il riciclaggio delle batterie. Ad accendere i riflettori sulla questione sono due esperti di CANDRIAM, David Czupryna, Head of ESG Client Development e Vincent Compiègne, Deputy Global Head of ESG Investments & Research, che mettono in risalto tre sfide dalle quali “dipenderanno le virtù più o meno ecologiche dei veicoli elettrici”.

RENDERE CONVENIENTE IL RICICLAGGIO


La prima riguarda l’assenza, in questa fase, di una tecnologia standardizzata per la produzione di batterie al litio che permetterebbe di facilitare il successivo processo di riciclaggio. La seconda incognita, attualmente senza risposta certa, concerne invece la sostenibilità del riciclaggio, ovvero la possibilità di renderlo economicamente vantaggioso in modo da invogliare le aziende a farlo. Tuttavia, indipendentemente dalla redditività del riciclaggio di materiali presenti nelle batterie come nichel, cobalto, alluminio e litio, sarebbe bene spingere le aziende con un’apposita legislazione, e qui siamo alla terza sfida. Attualmente in Europa la direttiva 2006/66 CE prescrive che le batterie agli ioni di litio dei veicoli elettrici debbano essere riciclate almeno al 50% mentre negli Usa non esiste una legislazione vincolante in merito.

CAPACITA’ INDUSTRIALE INADEGUATA


“Prima o poi queste batterie devono essere riciclate” spiegano Czupryna e Compiègne, ma le capacità industriali disponibili sono ancora “ben lontane dal poter far fronte ai volumi previsti”. Basta pensare che l’azienda con la più elevata capacità di trattamento di batterie al litio – la Umicore – può lavorarne 35mila all’anno. Anche sommando la capacità di altre aziende europee – Batrec, Euro Dieze e G&P Batteries – siamo ancora molto lontani dai 38,5 milioni di veicoli elettrici che secondo le stime circoleranno in Europa nel 2030.

L’IMPEGNO DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE


Fortunatamente diverse case automobilistiche hanno annunciato di aver intrapreso iniziative per farsi carico delle batterie esauste. Il motivo lo spiegano Czupryna e Compiègne: “I primi dati disponibili sulla perdita di capacità di batterie al litio mostrano che l’80% della loro capacità iniziale è ancora disponibile dopo una percorrenza di centinaia di migliaia di chilometri”. Renault, per esempio, ha intrapreso un progetto per lo stoccaggio dell’energia per realizzare, entro il 2020, un impianto pilota che impiega le batterie usate dei veicoli elettrici come mezzo di accumulo e immagazzinamento per immettere l’energia accumulata nella rete elettrica.

AUTO ELETTRICHE E REIMPIEGO


BMW ha stipulato un accordo per la progettazione di batterie il più possibile riciclabili mentre Daimler ha annunciato la riconversione di una vecchia centrale a carbone in un centro per lo stoccaggio dell’energia elettrica, sempre utilizzando batterie al litio. Negli Usa, invece, Tesla ha assunto l’impegno di integrare il riciclaggio delle batterie nella sua Gigafactory.

Metalli “verdi”: chiave per la transizione energetica e opportunità da cogliere


Metalli “verdi”: chiave per la transizione energetica e opportunità da cogliere





I PROBLEMI DEL COBALTO


“Le diverse realtà del settore - spiegano i due esperti di CANDRIAM - iniziano a mobilitarsi per creare le infrastrutture necessarie al riciclaggio delle batterie dei veicoli full-electric. Si tratta di un elemento fondamentale per la credibilità dell’auto elettrica privata come la soluzione ai problemi derivanti dalla transizione energetica. Se non saranno riciclate, queste batterie finiranno per essere incenerite o in fondo a una discarica, e stiamo parlando di altri milioni di tonnellate di minerali. Uno di questi, il cobalto, oltre all’innegabile impatto sull’ambiente dovuto alla sua estrazione e al trattamento, comporta delle problematiche legate al rispetto dei diritti umani”.

L’APPROCCIO DI CANDRIAM


“Giungere a una migliore comprensione della produzione e del riciclaggio delle batterie – concludono Czupryna e Compiègne - è un problema fondamentale nell’analisi dell’impatto ambientale dell’industria automobilistica, così come la riduzione del peso dei veicoli. Eppure, anche se l’ambiente costituisce un elemento estremamente tangibile dell’analisi extra-finanziaria del settore, non può essere l’unico punto da valutare: i pilastri Social e Governance sono altrettanto importanti nella valutazione di un titolo in vista della sua integrazione in un portafoglio sostenibile. È proprio questo lavoro, frutto di una metodologia esclusiva e attuata con successo da più di 20 anni, che i quindici analisti dell’équipe di Ricerca ESG di CANDRIAM applicano nel quotidiano alla valutazione extra-finanziaria dei 1600 titoli di cui ci occupiamo.
Share:
Trending