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Un mare più sano con Amundi

Al Salone del Risparmio l’asset manager organizza una conferenza dedicata al progetto di ricerca “Desarc-Maresanus”, che vuole contrastare il processo di acidificazione del mare dovuto all’eccesso di CO2

18 Marzo 2019 16:47

Un progetto di ricerca che vuole contrastare uno degli effetti più negativi dell’eccessivo livello di anidride carbonica nell’atmosfera, cioè l’acidificazione del mar Mediterraneo: è il “Desarc-Maresanus”, realizzato dal Politecnico di Milano e dal Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Al progetto è dedicata la conferenza di Amundi al Salone del Risparmio 2019, in programma il 2 aprile alle 14.30: ne parleranno il professor Stefano Caserini, titolare della cattedra di Mitigazione dei cambiamenti climatici e project leader della ricerca, e Paolo Proli, head of retail distribution di Amundi, con la moderazione della giornalista Tessa Gelisio, presidente dell’associazione ambientalista forPlanet onlus.

RISCHI ELEVATI PER L’ECOSISTEMA MARINO


La comunità scientifica è concorde sul fatto che le attività umane, in particolare l’uso di combustibili fossili e la deforestazione, abbiano comportato un aumento dei livelli di CO2 nell’atmosfera di entità e velocità senza paragoni rispetto agli ultimi due milioni di anni. Il conseguente surriscaldamento globale sta già provocando conseguenze sulle attività umane e sugli ecosistemi: e parallelamente agli impatti causati direttamente e indirettamente dall’aumento delle temperature, la diffusione negli oceani dell’anidride carbonica atmosferica in eccesso sta comportando un aumento dell’acidità delle acque dei mari, con rischi già elevati per gli ecosistemi marini, in particolare le barriere coralline.

IL CONTRIBUTO DI AMUNDI


Il progetto “Desarc-Maresanus” si propone proprio di studiare un processo per rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera e contemporaneamente contrastare l’acidificazione degli oceani. Questo processo utilizza le biomasse per produrre calce con cui diminuire l'acidità del mare, generando sottoprodotti energetici decarbonizzati come l'idrogeno. L’attività di ricerca del progetto “Desarc-Maresanus” è finalizzata a studiare più in dettaglio la fattibilità tecnica ed economica del processo, nonché i benefici per il comparto marino, con un focus sul Mediterraneo. Amundi ha offerto il proprio contributo economico ai due partner scientifici del progetto “Desarc-Maresanus”, coerentemente con il proprio impegno nell’investimento responsabile, dimostrato da un’esperienza decennale e da masse gestite secondo i principi Esg pari a 276 miliardi di euro.

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PIONIERI SUGLI INVESTIMENTI RESPONSABILI


“Desarc-Maresanus è una ricerca di grande importanza per avviare quel grande sforzo, anche tecnologico, necessario per perseguire scenari ambiziosi di contenimento del surriscaldamento globale”, ha spiegato il professor Caserini. “La ricerca riguarda uno dei temi di frontiera della lotta al cambiamento climatico: si intende alzare l’asticella dell’ambizione e studiare una tecnologia che permetta di conseguire emissioni negative, ovvero rimozione di CO2 dall’atmosfera. Qualcosa di sicuramente pionieristico, ma imprescindibile per cercare di stabilizzare il sistema climatico”, ha aggiunto il professor Mario Grosso, responsabile scientifico della ricerca per il Politecnico di Milano”. Paolo Proli, head of retail distribution di Amundi Sgr, ha concluso: “Amundi è stata pioniera sui diversi fronti dell’investimento responsabile e si è fatta portavoce del climate change e di come ciò sia rilevante nella gestione degli investimenti, contribuendo a costruire una consapevolezza che oggi è sempre più diffusa. Il contributo economico al progetto di ricerca Desarc-Maresanus risponde alla nostra vocazione di asset manager consapevole della propria responsabilità nei confronti della società e convinto che ciò possa tradursi in performance finanziarie nel lungo periodo”.
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