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Una Fed troppo colomba può essere un rischio?

Powell e Draghi hanno dato una spinta alla navigazione positiva dei mercati, ma un surriscaldamento dell’economia potrebbe prendere in contropiede la Fed e rappresentare un pericolo

14 Marzo 2019 12:11
financialounge -  BCE Federal Reserve politica monetaria https://www.flickr.com/photos/federalreserve/46385138651/in/photostream/

In America, ma anche in Europa e in Italia, i mercati azionari stanno proseguendo la navigazione positiva che hanno intrapreso da inizio anno. Wall Street viaggia ai massimi da cinque mesi e si sta avvicinando ai massimi di sempre toccati a inizio ottobre dell’anno scorso sostenuta da dati economici positivi e dal nuovo atteggiamento paziente della Fed. A Piazza Affari si continua ad assistere a un allentamento delle tensioni sullo spread, che aiuta sia i Btp che le azioni delle banche.

IL RUOLO DELLA BCE


Anche in questo caso, come per la Fed, la Banca Centrale Europea gioca un ruolo importante, con la riapertura dei finanziamenti T-Ltro a favore degli istituti di credito. Che ne beneficiano non solo in termini di quotazioni in Borsa ma anche di condizioni di accesso al mercato dei capitali. Negli ultimi giorni infatti si sono susseguite una serie di emissioni di bond da parte di banche italiane, da Bper e Unicredit, dopo un lungo periodo di digiuno, che hanno attirato una forte richiesta da parte degli investitori.

Il Tesoro fa il pieno con asta Btp e tornano di moda anche i bond bancari


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POCO INTERESSE PER LA BREXIT


Le incertezze geopolitiche che continuano a incombere sullo sfondo, dal pasticcio della Brexit da cui Theresa May non riesce a uscire fino alle tensioni commerciali tra Usa e Cina, che ancora non hanno trovato lo sbocco di un accordo, non sembrano impensierire più di tanto gli investitori. La domanda che si fanno gli analisti è se durerà e quanto durerà.

FED: MANEGGIARE CON CURA


Molto dipende dall’andamento delle economie sottostanti: Usa, Europa e Cina. Sembra che il rallentamento abbia toccato il fondo, ma ancora dai dati non sono uscite conferme definitive. Tra i rischi va segnalata anche la possibilità di un errore di politica da parte della Fed. Alla fine del 2018 ci sono state turbolenze violente proprio per timore che la banca centrale americana stesse esagerando nel suo percorso di rialzo dei tassi.

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NUOVA INVERSIONE A U?


Ora potrebbe spuntare il timore opposto. Vale a dire che, a fronte di un’economia che potrebbe rivelarsi più forte del previsto, Jerome Powell abbia esagerato nell’inversione a U da falco a colomba. Un surriscaldamento dell’economia che costringesse la Fed a un’altra inversione a U per tornare ad alzare i tassi non sarebbe presa bene dal mercato.

DIVIDENDI GENEROSI IN ITALIA


Infine, guardando all’Italia, vale la pena soffermarsi sull’avvicinamento della stagione dei dividendi, che si preannuncia ricca e generosa. Ma secondo molti i prezzi di Borsa ancora non li incorporano pienamente. Solo per fare un esempio Generali pagherà una cedola di 90 centesimi su un titolo che viene scambiato poco sotto i 16 euro, vuol dire un rendimento del 5,6%. Dopo il rientro dello spread, proprio dai dividendi potrebbe arrivare una spinta ulteriore al mercato.
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