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Per Hedge Invest la musica sui mercati sta per finire

Indirizzare gli investimenti su dollaro e metalli preziosi finché la Fed non conclude il ciclo dei rialzi dei tassi: l’analisi del gestore Lorenzo Di Mattia

19 Ottobre 2018 07:50

Dopo un mese di settembre nel quale i mercati emergenti e l’Europa hanno registrato dei recuperi, nelle ultime settimane sui mercati finanziari sono tornate le turbolenze. D’altra parte non va dimenticato che l’economia statunitense è da poco entrata nella fase espansiva più lunga della sua storia mentre Wall Street è in rialzo (quasi costante) dal marzo del 2009. Alla luce di questi elementi Lorenzo Di Mattia, gestore del fondo HI Sibilla Macro di Hedge Invest Sgr, sottolinea come stia diventando sempre più pericoloso provare a cogliere i piccoli rimbalzi dei mercati.

3 minutes with Lorenzo Di Mattia - ottobre 2018


3 minutes with Lorenzo Di Mattia - ottobre 2018





IN ATTESA DELLA FINE DEL CICLO DEI RIALZI DELLA FED


Meglio pensare a decisioni strutturali di portafoglio in grado di navigare anche nelle acque tempestose dei mercati, almeno finché la Federal Reserve non sarà prossima alla fine del processo di rialzo dei tassi. In quest’ottica, l’esperto rivela di essere moderatamente positivo sul dollaro americano e sui metalli preziosi. Sempre le future mosse della banca centrale americana spingono Lorenzo Di Mattia ad assumere un outlook neutrale sui bond governativi (in particolare sul Treasury decennale): se è vero che i tassi a breve sono destinati ancora a salire sembra altrettanto vero che la crescita sta toccando i massimi.

TASSI USA A BREVE OLTRE IL 2,8%


In tutti i casi, proprio l’incremento dei tassi a breve termine negli USA (il Treasury a due anni offre ora un rendimento al di sopra del 2,8%, contro l’1,3% di 12 mesi fa e lo 0,5% di due anni fa) offre una valida alternativa agli investitori che saranno sempre più incentivati a modificare i portafogli alleggerendo le posizioni in asset class rischiose a favore dei titoli risk-free del Tesoro USA.

NUVOLE SPESSE IN CINA E EUROPA


“La FED non ha ancora terminato il percorso di rialzi e ci aspettiamo che prosegua almeno per un anno, o anche più a lungo, a meno che qualcosa non vada terribilmente storto nell’economia statunitense” tiene poi a precisare Lorenzo Di Mattia. Il quale, peraltro, scorge nuvole di un certo spessore anche sui cieli delle altre aree geografiche. “In Cina è in corso un significativo rallentamento, che continua a persistere e che in gran parte non è derivato dalla guerra commerciale” puntualizza infatti Lorenzo Di Mattia, che poi aggiunge: “In Europa, invece, la BCE sta promuovendo la fine del suo quantitative easing che ha fornito un solido supporto soprattutto (anche se non solo) alla periferia della zona euro, proprio mentre i populisti e l’instabile governo italiano puntano a continuare ad aumentare il livello di debito”.

PRONTI AD ASSUMERE POSIZIONI AL RIBASSO


Ma a Lorenzo Di Mattia preoccupa soprattutto la prolungata correzione dei titoli dell’industria dei semiconduttori e di quelli della tecnologia statunitense. “Nel momento in cui anche l’area più solida del mercato, e che ha trainato i listini, incomincia a indebolirsi, raramente si tratta di un segnale positivo. È probabile che a breve arrivi il momento di prendere posizione al ribasso” conclude Lorenzo Di Mattia.
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