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Idee di investimento – Azioni – 13 agosto 2018

C’è chi dice che la ripresa dovrebbe proseguire e altri che dicono che (forse) è arrivato il momento di vendere in Borsa. In ottica di lungo termine restano comunque interessanti il biotech e il cybersecurity.

13 Agosto 2018 09:50

Dalle crescenti preoccupazioni per le tensioni commerciali al rafforzamento del dollaro statunitense, dai problemi politici e finanziari della zona euro alla Brexit. Tutte queste incertezze hanno frenato gli investitori da inizio anno e potranno ancora causare turbolenze sui mercati nel breve termine. Tuttavia, come spiega lui stesso nell’articolo “Greenwood (Invesco) vede altri due anni di crescita nonostante le incertezze”, John Greenwood, Invesco Chief Economist, ritiene che nessuno di questi elementi abbia la forza sufficiente a compromettere i fattori fondamentali che alimentano la ripresa del ciclo economico globale. Per quanto riguarda poi l’impatto degli aumenti dei tassi d’interesse negli Stati Uniti, l’esperto esclude che possano soffocare la ripresa in atto. Per John Greenwood, infatti, l’incremento dei tassi d’interesse statunitensi è solo in ottica preventiva, per mitigare eccessi di crescita della massa monetaria e il surriscaldamento dell’economia: una strategia, ben pilotata dalla Fed, per preservare e far continuare il ciclo espansivo per ancora parecchi anni. Anche perché non si intravedono all’orizzonte pericoli di focolai inflattivi, elemento che consente alla banca centrale statunitense di cristallizzare i tassi d’interesse quando questi avranno raggiunto livelli ‘neutrali’ (quelli, cioè, in grado di pareggiare la dinamica dei prezzi al consumo).

SE L’HI-TECH ARRANCA SONO DOLORI


Tuttavia, secondo gli analisti di Bank of America Merrill Lynch, se l’S&P500 non registrerà un nuovo record e il mercato azionario cinese non rimbalzerà, potrebbe essere il momento di vendere. In particolare se il settore hi tech USA dovesse frenare sarebbero dolori per Wall Street dal momento che, come fanno notare gli esperti di BAML, escludendo il settore tecnologico statunitense, il resto dei settori di Wall Street nel suo insieme è aumentato soltanto dell’1% da inizio anno. Il verdetto degli analisti di BAML, esplicitato nell’articolo “Mercato azionario, c’è chi dice che (forse) è il momento di vendere”, è pertanto quello di vendere in modo aggressivo su un nuovo rialzo qualsiasi se l’S&P 500 non registrerà nuovi massimi assoluti entro la fine di questo trimestre e se il mercato azionario cinese non rimbalzerà dopo i tanti stimoli interni.

PRONTI A SFRUTTARE LE OCCASIONI CREATE DALLA VOLATILITÀ


A prevedere una correzione molto significativa sul mercato azionario è Filippo Lanza, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00B4ZWPV43"]HI Numen Credit[/tooltip-fondi] di Hedge Invest Sgr. “In ogni caso, le correzioni potrebbero essere estremamente rapide, anche per i problemi di illiquidità strutturale del mercato, e ci aspettiamo che generino opportunità interessanti per aprire successivamente posizioni lunghe (cioè orientate al rialzo dell’asset sottostante, ndr)” specifica nell’articolo “Correzione in vista? Armarsi di cautela e posizionamenti opportunistici” l’esperto. Tradotto in pratica, significa diversificare il portafoglio in tante opzioni put (strumento derivato in base al quale l’acquirente acquista il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un titolo) su altrettante asset class rischiose al fine di sfruttare il verificarsi di situazioni di significativo aumento della volatilità nei prossimi mesi. Il tutto, sempre secondo Filippo Lanza, dovrebbe essere finanziato tramite posizioni in specifici asset o attraverso posizioni long short (cioè sia al rialzo che al ribasso) con un payoff (la ricompensa frutto della posizione) particolarmente interessante.

BIOTECH, INNOVAZIONE E VALUTAZIONI ATTRAENTI


In ottica di medio lungo termine, il settore biotech resta comunque interessante. Da un lato l’elevato tasso di innovazione che contraddistingue molte delle aziende del settore. Dall’altro, valutazioni che, nel loro complesso, sono divenute più convenienti dopo due anni di correzioni in Borsa, con quotazioni che offrono un interessante punto d’ingresso. Sono questi i due fattori che caratterizzano attualmente il settore delle biotecnologie e che lo rendono particolarmente interessante per gli investitori anche in un’ottica di lungo termine, essendo terreno fertile per l’innovazione e il progresso scientifico. Tuttavia, se in generale l’investimento nelle biotecnologie esercita un forte appeal, è importante sapere che, come spiegano gli esperti di Candriam nell’articolo “Perché il settore biotech è interessante per gli investitori nel lungo termine”, si rende indispensabile un processo di attenta valutazione che consenta di comprendere l’esatto valore di una società e, di conseguenza, la sua effettiva convenienza. Inoltre risulta fondamentale conoscere nel dettaglio i farmaci che vengono sviluppati dalle aziende stesse, dal momento che non sono generici beni di consumo o beni di lusso: occorre infatti disporre delle competenze tipiche dei medici e degli scienziati.

CYBERSECURITY, LE TRIMESTRALI NON FRENERANNO IL MEGATREND


Un altro tema di investimento di lungo periodo che resta solido è quello della cybersecurity. È vero che le azioni del settore della sicurezza informatica sono scese parecchio di recente poiché gli utili e le previsioni fanno pensare che il settore sia troppo caro, ma è altrettanto vero che, come dettagliato nell’articolo “Cybersecurity, le trimestrali fanno male agli ETF di settore”, in un recente report, gli analisti di Morgan Stanley, hanno scritto che il cloud computing rimane una priorità assoluta e risulterà un vantaggio per i fornitori di sicurezza di terze parti ben posizionati, segnalando a tale proposito aziende come Proofpoint, Cisco, Zscaler Inc. e Sophos Group. Gli analisti di Goldman Sachs, a luglio, hanno invece dichiarato che i titoli della sicurezza informatica costituiscono un’opportunità tattica in vista delle elezioni di metà novembre. In un sondaggio interno, Goldman Sachs segnala che la cybersecurity è l’area IT in cui la maggior parte dei CIO prevede di aumentare la spesa entro i prossimi 12 mesi. Inoltre, l’esposizione ai titoli della sicurezza informatica nei portafogli degli ETF e dei fondi comuni di investimento è al livello più basso dal 2012, e questo nonostante quegli stessi fondi siano pesantemente esposti sul settore tecnologico.
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