Contatti

elezioni

Elezioni Italia, quattro ipotesi e… uno scenario peggiore

L’incertezza è il tratto distintivo delle prossime elezioni: il centrodestra sembra essere avanti, ma la reazione dei mercati sarebbe tiepida. L’analisi di Fabrizio Quirighetti di SYZ Asset Management.

28 Febbraio 2018 07:50
financialounge -  elezioni elezioni Italia Fabrizio Quirighetti Morning News SYZ Asset Management

Nonostante il mantra “i mercati non badano più molto alla politica” rilanciato dopo la Brexit, le elezioni in Italia si presentano come l’ennesimo banco di prova per l’Unione europea. Finora i partiti d’ispirazione populista sono rimasti fuori dai palazzi del potere. E anche l’Italia, complice una legge elettorale – il Rosatellum bis – che favorisce le coalizioni rispetto ai partiti, dovrebbe seguire l’esempio di Olanda e Francia. Ma il percorso italiano appare più accidentato. Ed è bene passare in rassegna i possibili scenari e le conseguenti reazioni dei mercati alle elezioni del 4 marzo.

COCKTAIL AMARO
Lo ha fatto Fabrizio Quirighetti, CIO Co-Head of Multi-Asset di SYZ Asset Management, che evidenzia come l’Italia, più di altri paesi dell’eurozona, abbia bisogno di “riforme strutturali” per tentare di ridurre “il suo pericoloso cocktail di crescita debole e debito pubblico alle stelle”. Le promesse che forse andrebbero a incidere in modo più negativo sul deficit sono arrivate da Lega Nord, Liberi e Uguali e Movimento 5Stelle: “Ma gli italiani – spiega Quirighetti – non sono stupidi e questi scenari, ad oggi, non sono plausibili. Anche se resta difficile valutare la politica fiscale promessa da Forza Italia. Parole, parole, parole, si può sempre sognare ma gli italiani non danno molto credito all’attuazione di tali misure” commenta l’esperto di SYZ AM citando la famosa canzone di Mina.

UNA BUONA NOTIZIA
Sono fondamentalmente 5 gli scenari più rilevanti presi in considerazione da Quirighetti, che prende spunto dagli ultimi sondaggi che danno la coalizione di centrodestra al 35%, il Movimento 5Stelle e la coalizione di centrosinistra tra il 25 e il 30% e Liberi e Uguali tra il 5 e il 10%. “Iniziamo subito con le buone notizie – spiega Quirighetti – una vittoria di Luigi Di Maio, candidato M5S, che sarebbe il peggior scenario possibile per i mercati azionari, le obbligazioni italiane e la moneta unica, sembra essere altamente improbabile”.

APPROFONDIMENTO
BTP, quando comprare e quando vendere in base alle elezioni

Infatti, secondo l’analisi degli esperti di SYZ Asset Management, non solo Di Maio non riuscirebbe ad arrivare alla soglia del 40% a livello nazionale, ma sarebbe anche penalizzato nelle circoscrizioni. Dunque, visto che i 5Stelle non hanno intenzione di fare alleanze, sarebbero tagliati fuori. O meglio: il presidente Mattarella preferirebbe dare un incarico a un premier sostenuto da una coalizione.

CENTRODESTRA IN POLE
E il secondo scenario – quello con le maggiori chance di verificarsi – è proprio un governo di centrodestra che “potrebbe accogliere alcuni parlamentari centristi”. Come reagirebbero i mercati? Secondo Quirighetti, con una rialzo delle azioni italiane, una diminuzione dello spread con le obbligazioni tedesche e un leggero rafforzamento dell’euro a breve termine.

APPROFONDIMENTO
Banche centrali e inflazione: i fattori “X” del 2018

Tuttavia, le tensioni interne alla coalizione provocherebbero nuova incertezza e gli effetti positivi svanirebbero sul breve termine. Il terzo scenario – escluso da Quirighetti – è un governo anti-establishment sostenuto da M5S, Fratelli d’Italia e Lega: un’ipotesi non percorribile per i dissensi troppo marcati.

IPOTESI MIGLIORE
Il quarto scenario è quello che Quirighetti definisce “il migliore possibile”: un governo formato da una grande coalizione di centro in seguito a un risultato delle elezioni estremamente incerto. “Sui mercati, si dovrebbe prima assistere a una leggera reazione negativa all’apertura, ma senza panico, poiché Gentiloni continuerà a ricoprire l’incarico di Premier” commenta Quirighetti. Le nuove elezioni sono il quinto scenario possibile, che porterebbero a “un impatto negativo” di breve durata: “In fin dei conti – spiega l’esperto di SYZ Asset Management - sarebbe davvero un’enorme sorpresa venire a sapere che l’Italia, che ha visto 62 governi dalla fine della Seconda guerra mondiale, non è realmente governata per qualche mese?”
Share:
Trending