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Area euro, il clima economico positivo proseguirà anche nel 2018

Dopo anni difficili l’area euro ha ripreso a crescere in modo vigoroso nel 2017: ci sono tutte le condizioni, interne e a livello globale, per continuare nel 2018.

7 Dicembre 2017 08:01
financialounge -  Candriam dati macroeconomici Florence Pisani settore immobiliare

Gli ultimi dati macro economici della zona euro sono molto positivi. Ma, forse, lo sono ancora di più quelli relativi al clima di fiducia delle imprese e delle famiglie che si attestano al livello più alto dopo la grande crisi del 2008-2009 e sui massimi livelli degli anni duemila. Ma procediamo con ordine.

In base agli ultimi dati del PIL del terzo trimestre, si stima che la crescita 2017 dell’area euro nel 2017 si possa attestare tra il +2,2% e il +2,3%, trainata da Germania (+2,6%) e Spagna (+3,1%) ma con robusti dati anche relativi a Francia (+1,7%) e Italia (+1,6%). Le previsioni per il prossimo anno sono improntate al cauto ottimismo: si parla infatti di una crescita 2018 tra il +1,9% e il + 2,0% e di un incremento ulteriore del PIL l’anno successivo del +1,7%. A sostenere queste previsioni la constatazione che l’attività economica è migliorata in tutta l’area dell’euro.

“È vero che la crescita è stata trainata principalmente dalla domanda interna, ma è altrettanto vero che la recente accelerazione ha avuto, come principale driver, un netto miglioramento del commercio esterno con le esportazioni che dovrebbero continuare a beneficiare del dinamismo della domanda globale” fa presente Florence Pisani, Global Head of Economic Research di Candriam.

Anche il settore immobiliare, uno dei più duramente colpiti durante la grande crisi, ha registrato una ripresa degli investimenti. Allo stesso modo, gli investimenti nelle attrezzature e nell’ammodernamento delle apparecchiature industriali sono stati sostenuti dal miglioramento delle prospettive di crescita della domanda e dalla sollecitazione delle capacità produttive.

Infine, ma non certo per importanza, il sensibile miglioramento del mercato del lavoro ha alimentato la fiducia delle famiglie ai massimi dall'inizio degli anni 2000 e la spesa dei consumatori sta crescendo ormai al ritmo precedente alla crisi.

"È probabile pertanto che l'attività economica continui a crescere ad un tasso superiore al 2% l'anno prossimo", sostiene Florence Pisani. In questo contesto, la BCE ha annunciato che ridurrà il ritmo del suo programma di acquisto di asset e ha anche accennato al fatto che aumenterà i tassi ‘ben oltre’ il termine della propria politica di QE.
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