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Barbara Novick

Perché gli ETF non sono il Lupo Cattivo

Sui fondi passivi circolano molti pregiudizi, il primo è che stiano esautorando le gestioni attive, che invece non sono mai state tanto in salute, anche grazie a loro.

28 Novembre 2017 09:31
financialounge -  Barbara Novick BlackRock ETF ETP gestione attiva gestione passiva stile di gestione

Quella dei fondi passivi, gli ETF o ancora meglio gli ETP, vale a dire Exchange Traded Products, è stata senza dubbio una galoppata sfrenata negli ultimi anni. Che però ha avuto l’effetto benefico non marginale di rendere accessibili a tutti tipologie di investimento una volta riservate solo agli operatori più forti finanziariamente e sofisticati. Una grande ondata di democrazia sul mercato.

Un’ondata che mette in pericolo e minaccia le gestioni tradizionali, che si affidano all’abilità e all’esperienza di collaudati stock picker? I dati dicono decisamente di no. Barbara Novick, Co-fondatrice e vice chairman di BlackRock cita qualche numero sul Wall Street Journal per spiegare che ETF e fondi tradizionali possono andare tranquillamente a braccetto. Il primo numero è decisamente grosso: 1.700 miliardi di dollari che equivale ai flussi netti in ETF dal 2009 ad oggi, che si compara ai 1.000 miliardi che da allora sono usciti dalle gestioni attive.

Ma di numeri ce ne sono anche altri. Uno imponente è quello dei 68.000 miliardi di dollari che costituiscono la capitalizzazione dei mercati azionari. Di questi, gli ETF e i portafogli istituzionali costituiscono solo il 20%. Il resto, vale a dire 56.000 miliardi di dollari circa, è affidato alle gestioni attive. Molto attive. La stessa BlackRock stima che per ogni dollaro scambiato sui fondi passivi dagli investitori ce ne sono 22 messi in movimento da attivissimi stock picker.

Se i volumi li fanno i gestori attivi, lo stesso deve valere anche per i prezzi. Ma la considerazione più interessante della Novick è la seguente: se veramente i fondi passivi cominciassero a creare delle distorsioni di prezzo, come molti denunciano e temono, questo non farebbe altro che creare una fantastica opportunità per i gestori attivi, che avrebbero, solo loro, la possibilità di strappare ritorni molto elevati infilandosi nelle discrepanze di prezzo con arbitraggi e altri strumenti. E infine non bisogna dimenticare che gli ETP sono sempre più utilizzati anche dai gestori attivi come tasselli ormai indispensabili di sofisticate strategie di investimento.
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