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Cina, la crescita futura si posizionerà tra il 4% e il 5%

Il peso del debito cinese, al 250% del PIL, dovrebbe esercitare un freno alla crescita del paese che dovrebbe comunque attestarsi nei prossimi 5-7 anni tra il 4 e il 5%.

28 Novembre 2017 09:38
financialounge -  cina Patrick Zweifel Pictet PIL Xi Jinping

Durante il diciannovesimo Congresso Nazionale tenutosi lo scorso mese, il presidente Xi Jinping ha presentato gli interventi politici che delineano una crescita più lenta, ma, in compenso, puntano ad un futuro più sostenibile per la Cina. Maggiori dettagli verranno diffusi a fine dicembre durante la Central Economic Work Conference, tuttavia, secondo Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, guardando alle aree di manovra, le due iniziative espansive sembrerebbero ambiziose, ma non abbastanza da neutralizzare l’impatto di quelle più restrittive.

Il tutto senza trascurare il fatto che il peso del debito complessivo della Cina (pubblico, aziendale e delle famiglie) è al 250% del PIL.
“Ma rimane ancora sotto controllo”, sostiene Patrick Zweifel, per il quale i principali rischi sono la liberalizzazione nel settore finanziario e l’ampliamento del conto capitale della bilancia dei pagamenti cinesi, che sono stati i catalizzatori delle precedenti crisi finanziarie nei paesi emergenti.

Al contempo, però, il manager individua fattori attenuanti. Tra questi, in primis, il fatto che il Governo di Pechino controlla sia tra i principali creditori (grandi banche) che i principali debitori (due terzi del debito societario fanno capo a imprese pubbliche possedute dallo Stato). In secondo luogo, il debito cinese è essenzialmente detenuto all’interno del paese.

Ma quali tassi di crescita è ragionevole aspettarsi per i prossimi decenni?

“La Cina è diventata il terzo mercato del debito più grande al mondo, la seconda più grande economia e, dal 2010, il più grande produttore. Tuttavia, il suo settore privato è sovraindebitato. E la storia insegna che ciò conduce a tassi di crescita futuri più bassi”, spiega Patrick Zweifel, che poi specifica il livello di crescita del paese in futuro, in base a tre modelli di calcolo: i livelli di indebitamento sette anni prima e sette anni dopo rispetto al picco, il PIL pro capite e i fattori della produzione.

“Tutti gli approcci suggeriscono un tasso di crescita tra il 4% e il 5% per i prossimi 5-7 anni. Ci aspettiamo, quindi, che i livelli di crescita saranno più bassi negli anni a venire a partire dal prossimo, mentre dovrebbe continuare il ribilanciamento dell’economia dagli investimenti verso i consumi”.
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