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Debito emergente, l’importanza di disporre di strumenti di valutazione proprietari

Nonostante i paesi emergenti stiano mostrando buoni fondamentali, è indispensabile riuscire a valutare il profilo di rischio paese in modo indipendente.

21 Settembre 2017 10:07
financialounge -  fondamentali livello di rischio mercati emergenti mercati obbligazionari Patrick Zweifel Pictet

Il contesto economico del singolo paese, i fondamentali fiscali, il debito privato, le finanze estere, l’apertura al commercio e la governance. Sono questi i sei fattori sui quali si basa il modello di rischio sovrano sviluppato internamente da Pictet Asset Management al fine di valutare i rischi politici ed economici dei mercati emergenti e agevolare la determinazione della qualità creditizia da parte dei gestori di portafoglio: il valore medio delle sei componenti permette poi di stabilire un punteggio complessivo.

Si tratta di un sistema di classificazione che agevola la valutazione dei cambiamenti relativi ai fondamentali dei vari paesi per segnalare miglioramenti o deterioramenti significativi nelle caratteristiche di rischio. “Un Paese può mostrare un punteggio scarso, ma se nell’ultimo anno ha mostrato segnali di miglioramento il suo profilo complessivo sarà più favorevole. Tali cambiamenti ci permettono inoltre di identificare le aree in cui potrebbero acuirsi i problemi, o dove potrebbero emergere nuove opportunità di investimento. Un punteggio scarso rappresenta per noi un segnale sul quale bisogna indagare, in particolare se il problema è associato all'aumento del debito pubblico o privato” spiega Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management.

Per quanto riguarda poi il rischio valutario, tutte le variazioni vengono analizzate tramite un modello econometrico proprietario che stabilisce in che misura la valuta è eventualmente sopravvalutata o sottovalutata.

“Il rischio di cambio assume particolare importanza per il debito emergente in valuta locale, poiché i fattori valutari rappresentano fino al 70% dei rendimenti relativi annui del comparto, sebbene il target a lungo termine stabilito dall’Emerging Market Debt team di Pictet Asset Management sia un rendimento relativo del 50% per il portafoglio in valuta locale” puntualizza Patrick Zweifel. Da segnalare che i confronti sono su base trimestrale o annuale, spesso rapportati con medie mobili a tre anni, per evitare di essere influenzati da cambiamenti effimeri poco significativi.

“Per esempio, sebbene l’Ucraina abbia un punteggio inferiore alla media del nostro Emerging Country Risk Index (CRI), e appena superiore a quello del Venezuela, rappresenta il paese in più rapido miglioramento dell'universo emergente analizzato. Per contro, i dati della Colombia hanno mostrato il peggioramento più significativo” fa presente Patrick Zweifel.

Sebbene la loro priorità sia l’analisi di tipo bottom-up (selezione dei singoli emittenti e titoli), i gestori di portafoglio di Pictet utilizzano il CRI nella valutazione topdown (cioè di tipo macro economiche) dei rischi globali per determinare l'attrattiva relativa delle opportunità di investimento e per far luce sui diversi fattori che rientrano nel profilo di rischio paese. Si tratta di un aspetto importante, poiché secondo le stime degli esperti di Pictet, metà dei rendimenti delle obbligazioni emergenti è riconducibile a fattori macroeconomici.

“L'India sta facendo di tutto per attuare riforme economiche e combattere la corruzione, mentre la Turchia sta facendo marcia indietro rispetto alla storia del XX secolo, diventando sempre più autocratica e meno laica. Una corretta valutazione è fondamentale per la performance, in particolare quando i rischi politici innescano la volatilità di mercato” sottolinea Patrick Zweifel secondo il quale disporre di un quadro di riferimento per la comprensione e la valutazione dei rischi macroeconomici è determinate per l’investimento nei paesi emergenti.
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