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Carlo Benetti

Investimenti, la parola magica è equilibrio

È davvero difficile distinguere, anche in queste settimane segnate dall’incertezza politica, i rumori di fondo dagli autentici segnali di cambiamento di scenario.

20 Settembre 2017 09:00
financialounge -  Carlo Benetti diversificazione equilibrio GAM

“Da un lato della medaglia abbiamo attualmente che nell’attività economica reale la diminuita avversione al rischio ha favorito la ripresa degli investimenti, l’occupazione, la domanda di credito. Dall’altro lato della medaglia invece, l’avversione al rischio nei mercati finanziari estremamente bassa espone a forti correzioni dei prezzi a fronte di qualche imprevista novità” constata, nell'Alpha e il Beta del 18 settembre 2017, Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR che suggerisce di trarre almeno due considerazioni.

La prima delle quali consiste nel valutare sempre le ragioni fondamentali dietro l’opinione diffusa su ognuna delle specifiche classi di attivo. Tenendo conto che, talvolta, non fare niente è una decisione che può rivelarsi come la migliore per almeno due buone ragioni: la persistenza delle valutazioni fondamentali e il più generale principio di lasciar fare al tempo, di non intervenire troppo nei portafogli. A questo proposito, Brad Barber e Terrance Odean hanno dimostrato nel 2013 che quanto più frequente era l’attività di trading in investitori individuali, tanto peggiori erano i loro risultati rispetto al mercato. Non si tratta di un risultato paradossale quanto piuttosto della conferma di quanto sia difficile, anche in queste settimane segnate dall’incertezza politica, distinguere i rumori di fondo, trascurabili, dagli autentici segnali di cambiamento di scenario.

“La seconda grande considerazione che possiamo trarre dal principio della saggezza convenzionale riguarda il portafoglio nel suo complesso” spiega Carlo Benetti, ricordando che, se è difficile distinguere i segnali dai rumori di fondo, è impossibile riconoscere i momenti esatti di ingresso o uscita dai mercati, e poiché l’attività di investimento ha più a che fare con i comportamenti e le emozioni che con la tecnica, la parola magica è equilibrio.

“Deve esservi equilibrio tra i diversi gradi di rischio delle varie classi di attivo del portafoglio, ma anche tra queste e il personale grado di accettazione delle perdite, deve trovarsi equilibrio tra il desiderio di rischiare e la necessità di sicurezza. Questa necessità di equilibrio si traduce in diversificazione. Proprio perché come singoli non abbiamo le competenze necessarie né le informazioni sufficienti, meglio non scommettere sulla nostra migliore stima, perché molto probabilmente sarebbe una valutazione imperfetta” conclude Carlo Benetti puntualizzando che il portafoglio migliore è sempre quello più diversificato. 
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