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Idee di investimento – Azioni – 31 luglio 2017

31 Luglio 2017 09:44

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lia la sostenibilità del sistema previdenziale, in base a quattro specifici fattori, resta piuttosto bassa: il ventinovesimo posto su 43 paesi in gara. È questo infatti il posizionamento dell’Italia nella quinta edizione del Global Retirement Index 2017, di Natixis Global Asset Management. L’indice, lanciato nel 2013, rappresenta uno strumento grazie al quale è possibile comparare le best practice delle politiche pubbliche di 43 paesi, tramite l’attribuzione di un punteggio generale ai paesi nelle aree di sostenibilità del sistema previdenziale, basato su quattro fattori che hanno un impatto sulla vita dei pensionati. “L’indice mostra una progressione dell’Italia a due velocità: da un lato, le sfide economiche e finanziarie pesano sulle spalle del Paese, dall’altro il miglioramento degli indicatori relativi al benessere materiale, alla qualità della vita e al reddito pro capite che offrono agli investitori maggiori opportunità di risparmio” fa presente nell’articolo “Incoraggiare gli investitori a risparmiare per la loro pensione” Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Global Asset Management Italia, convinto che sia importante incoraggiare gli investitori a risparmiare per la loro pensione. In quest’ottica, l’industria del risparmio gestito deve operare al fine di fornire soluzioni più efficaci, aiutando gli investitori a definire obiettivi di lungo periodo che devono essere mantenuti. È questa, secondo Antonio Bottillo, la chiave di sviluppo verso una maggiore sicurezza finanziaria nell’età pensionistica.

Intanto le condizioni complessive dei mercati azionari restano ampiamente positive ma per ottimizzare le performance di portafoglio occorrono scelte selettive. “L'economia sta crescendo, i profitti aziendali sono in aumento, le condizioni di liquidità e del credito sono eccellenti ei rischi politici si stanno allentando. Allo stesso tempo, i premi per i rischi di patrimonio netto impliciti nei principali mercati mostrano valori compresi tra il 2,4% e il 5,9% (Giappone) e risultano attrattivi rispetto agli standard storici se messi in relazione ai bassi tassi di interesse. Pertanto, a condizione che l'ambiente macro per il mercato azionario non peggiori in maniera significativa, la tendenza al rialzo degli indici di Borsa dovrebbe proseguire, sebbene a un ritmo leggermente più lento rispetto agli ultimi 12 mesi” sostiene nell’articolo "Il mercato azionario, abbinare portafogli direzionali con scelte selettive" Peter Steffen Portfolio Manager di Ethenea che tuttavia puntualizza un altro importante aspetto: “Qualunque possa essere l'ambiente di mercato, è sempre possibile individuare idee d'investimento interessanti selezionando, all’interno delle miriade di singole società, quelle il cui successo dovrebbe essere indipendente dagli sviluppi dell'economia generale”.

Allo stesso modo occorre distinguere tra i diversi paesi emergenti. Per esempio Andrew Harmstone, Lead Portfolio Manager per la strategia Global Balanced Risk Control (GBaR) di Morgan Stanley IM si sente di fare alla luce di quanto accaduto a maggio in Brasile. “Non sembra che il Brasile abbia contagiato gli altri mercati emergenti. Quando i listini brasiliani sono crollati dopo le presunte intercettazioni del presidente Temer, in Brasile i rendimenti obbligazionari sono saliti in misura significativa, mantenendosi invece stabili nel resto del mondo emergente” spiega nell’articolo “Mercati emergenti, sempre meno omogenei e sempre più ricchi di opportunità” Andrew Harmstone, secondo il quale questo comportamento potrebbe essere un segnale che gli investitori percepiscono tale rischio come associato esclusivamente al Brasile. Andrew Harmstone ricorda inoltre che quando è crollato il mercato brasiliano gli altri mercati finanziari emergenti hanno perso quota, salvo però recuperare già il giorno successivo tutte le perdite.

Restando nell’ambito dei paesi emergenti, nonostante le ottime performance degli ultimi 5 anni, l’azionario India presenta ancora ottimi fondamentali e può beneficiare di un mercato interno in espansione. “Sebbene sia impossibile fare una previsione attendibile dell’andamento del mercato azionario indiano nel breve termine, notiamo alcuni sviluppi incoraggianti che ci portano a ritenere di trovarci all’inizio di un bull-market pluriennale” sostiene nell’articolo “Azionario India, il megatrend di rialzo pluriennale è intatto” Madhav Bhatkuly, gestore del fondo GAM Star India Equity di GAM secondo il quale la fiducia nei confronti dei servizi finanziari dell’India si basa sulla vivacità del mercato locale dato che l’incremento nei risparmi e nei depositi contribuisce a generare una rapida crescita di nuovi prodotti. Nel frattempo, l’influenza del programma di identità digitale ha portato a una riduzione dei costi, una più rapida conversione del cliente e a dati in miglioramento che, a loro volta, contribuiscono a una riduzione delle morosità sui prestiti e a un incremento nel tasso di crescita”.

Sempre in Asia, un altro mercato azionario interessante resta la Borsa di Tokyo. “Siamo in sovrappeso sui titoli azionari giapponesi, con la valuta coperta nel caso di investitori non giapponesi, e preferiamo le azioni con crescita dipendente dal fatturato all’estero” specifica nell’articolo “Azionario Giappone, un’attrattiva che non è solo frutto di valutazioni convenienti” Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, secondo il quale le valutazioni risultano più convenienti rispetto ai precedenti picchi delle performance del mercato e, inoltre, l’azionario giapponese appare poco costoso nel confronto a livello globale, trattando con uno sconto del 20% rispetto a Wall Street sulla base del rapporto prezzo utili attesi fra 12 mesi.

Infine, merita una segnalazione pure l’indicazione articolata nell’articolo “Settore bancario europeo, gli investitori devono essere pazienti e selettivi” da Justin Bisseker, European Banks Analyst di Schroders. Secondo l’analista, le aspettative di tassi più elevati, che hanno sostenuto i titoli bancari europei, stanno rallentando: meglio preferire le banche che sono meno dipendenti dal contesto dei tassi. A questo proposito, come fa notare lo stesso Justin Bisseker, nel Regno Unito il mercato azionario sembra stia esagerando nel caricare un premio per il rischio ancora più elevato per le banche britanniche. “Un governo indebolito, un PIL in diminuzione, un indebitamento più alto dei consumatori e le incertezze riguardo alla Brexit rappresentano un mix sgradevole di preoccupazioni. Ci sono rischi, ma parte del nostro lavoro come investitori è di guardare ai ritorni potenziali piuttosto che di giustificare tali rischi” puntualizza Justin Bisseker che poi aggiunge: “Con le banche locali britanniche che si riparano nel tratto più economico del settore, riteniamo che ci sia una grande probabilità che la pazienza possa essere ben ripagata”.

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