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Le strategie di portafoglio per cavalcare l’attuale contesto di mercato

La ripresa c’è ma la sostenibilità è tutta da verificare. Le strategie suggerite fanno leva sulla volatilità bassa e su selezionati elementi ciclici di mercato.

20 Luglio 2017 09:52
financialounge -  composizione del portafoglio inflazione Marco Piersimoni Pictet settore tecnologico volatilità

Sfruttare l’andamento della volatilità. Attingere ad elementi strutturali, ciclici, di mercato. Seguire con attenzione l’anomala correzione del settore tecnologico che potrebbe offrire interessanti punti di entrata per gli investitori. Sono queste, in estrema sintesi, alcune indicazione esposte da Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, per cavalcare l’attuale contesto di mercato.

Uno scenario caratterizzato dal rimbalzo dell’inflazione dai minimi scongiurando, soprattutto nei paesi core, il rischio deflazione. “Attualmente siamo attestati su un livello stimato per il 2017 intorno al 2%, che tutte le banche centrali ritengono fisiologico. Nei Paesi emergenti la pressione inflazionistica è invece più bassa, coerentemente con un output gap (negativo) più ampio. Il picco inflazionistico è dunque alle spalle e nei primi mesi del 2017 l’andamento mostra una normalizzazione” spiega Marco Piersimoni notando come sia chiaro l’impatto dell’andamento del petrolio sui prezzi al consumo.

Il petrolio, tuttavia, spiega l’andamento dell’inflazione headline: depurata di questa componente, la core inflation USA come quella europea non registrano l’ottimismo di maniera sull’attività economica che ritroviamo nelle parole delle banche centrali. Da un lato è vero che l’inflazione headline influenza quella core, ma non può esserne l’unica determinante. Il nodo su questo tema è che ci sono delle dinamiche che non riusciamo più a spiegare con le metriche tradizionali, ma le banche centrali hanno comunque mantenuto la loro precedente posizione.

“L’errore è stato però quello di immaginare che questo significasse che il picco di creazione di liquidità fosse alle spalle” sottolinea Marco Piersimoni che poi entra nel dettaglio di come costruire il portafoglio in questo scenario. “Il primo grande puzzle da risolvere è sulla volatilità, che può spiegarsi come la risposta del mercato alle iniezioni di liquidità” premette Marco Piersimoni arrivando alla conclusione che la volatilità sembra essere diventata di fatto il miglior carry sul mercato.

“Una delle strategie più appetibili del momento è infatti vendere la volatilità implicita e incassare la differenza tra questa e quella realizzata. Una strategia tipica di hedge funds e di chi fa arbitraggio di volatilità ma che ora si è insinuata anche in prodotti long only o multi asset” specifica Marco Piersimoni secondo il quale, per giustificare un regime di volatilità tanto basso come quello attuale, è necessario attingere ad elementi strutturali, ciclici, di mercato.

Infine, Marco Piersimoni si sofferma su una delle molte anomalie da decifrare in questa fase: il sorprendente comportamento del settore IT. “Alcune dinamiche di medio termine sono intuitive (aumenta la relazione positiva tra finanziari e tassi, così come aumenta quella negativa tra difensivi e curve dei rendimenti). Ma nel caso dei titoli del settore tecnologico , caratterizzato da titoli a bassa leva finanziaria, con politiche distributive molto limitate, lascia quantomeno perplessi la loro recente correzione sulla scia del cambio di tono delle Banche Centrali come fossero puri interest rate sensitive (titoli ad alta sensibilità dell’andamento de tassi)” conclude Marco Piersimoni.
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