composizione del portafoglio

Avvertimento agli investitori: la volatilità è altamente ciclica

La volatilità dei mercati è attualmente su livelli molto al di sotto della media storica e un suo rialzo è abbastanza prevedibile. Ecco cosa potrà farla crescere.

di Redazione 9 Giugno 2017 10:12

financialounge -  composizione del portafoglio vix volatilità
Il mercato tende a confondere la volatilità con l'incertezza. Tuttavia la volatilità, a parte sporadici episodi legati spesso a specifici eventi, è  quasi sempre determinata dalla fase del ciclo economico. E, in virtù di questa sua tendenza, sembra altamente probabile che la fase attuale del ciclo giustifichi un adeguamento ad un livello medio superiore di volatilità rispetto a quella che abbiamo sperimentato finora nel 2017.

D’altra parte, escludendo una forte e improvvisa recessione, sembrerebbero emergere limiti naturali a cui questo picco di volatilità possa estendersi. Prendiamo in esame il Vix che dal 1993  misura la volatilità implicita a breve termine delle opzioni a 30 giorni sull’indice S&P500 di Wall Street . Dal momento che il Vix si basa sui prezzi delle opzioni (in tempo reale), riflette molto bene il consensus degli investitori sulle aspettative future inerenti la volatilità del mercato azionario, e, proprio per questa sua peculiarità è considerato come uno dei migliori barometri, a livello mondiale, sul sentiment degli investitori e della volatilità del mercato.

Ebbene negli ultimi 12 mesi il Vix ha registrato un valore medio di 13,1 contro una media del 19,8 dal 1993 a oggi. Attualmente, a parte una piccola impennata in area 15,59 mercoledi 17 maggio (sulla scia dei rumor circa il possibile coinvolgimento del Presidente Trump in uno scandalo politico), viaggia intorno ai 10 punti.

Tuttavia, dal 1993 a oggi, non è la prima volta che la media a 12 mesi sia così bassa. Lo è già stata tra l’aprile ’94 e il febbraio ’96   (con un minimo di 11,5 punti nell’agosto ’95), e tra il novembre 2005 e il giugno 2007 (con un minimo del 10,4 punti nel gennaio 2007). Ma dove potrebbe spingersi stavolta la volatilità? Osservando i due precedenti si nota che nel febbraio ’97 la volatilità media a 12 mesi si era portata a 18 (contro il 12,8 di febbraio ’96) mentre nel giugno 2008 si era impennata a 22 (rispetto ai 13,07 del giugno 2007).

Se così fosse, inserire in portafoglio una quota (tra il 5% e il 10%) in strumenti che permettono di guadagnare sul rialzo della volatilità (come per esempio gli ETF collegati al Vix o i comparti di SICAV specializzati in tecniche di gestione correlate con la volatilità) può rappresentare una opzione interessante in questa fase di bassa volatilità. Tenendo tuttavia conto, come spiegano gli esperti, che molto dipenderà dalla tenuta della crescita diffusa a livello globale, del livello dell’inflazione, e delle prossime scelte politiche dell’amministrazione Trump.

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