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Mercati, tra scandali presidenziali e solidi dati economici

Le notizie politiche riguardanti potenziali scandali che coinvolgono il presidente americano e quello brasiliano non dovrebbero oscurare i solidi dati economici

23 Maggio 2017 10:04
financialounge -  Amundi borsa brasile Dilma Rousseff donald Trump High Yield mercati obbligazionari Michel Temer

Dopo un prolungato periodo in cui tutti i principali indici di borsa hanno mantenuto un andamento rialzista quasi costante, la scorsa settimana i mercati hanno risentito soprattutto delle notizie politiche riguardanti il presidente americano Donald Trump e il presidente brasiliano Temer.

Il termometro che ha certificato il brusco cambiamento del sentiment tranquillo del mercato è stato l’indice Vix (che riflette la volatilità attesa relativa ai derivati sull’indice S&P500 di Wall Street) che è balzato di cinque punti in poche sedute di borsa. Gli scandali presidenziali hanno avuto un effetto negativo sui mercati ma quello del presidente Temer ha addirittura provocato uno shock sulle asset class del Brasile.

Il nuovo scandalo nel paese sudamericano (con la Corte Suprema che ha autorizzato un'inchiesta sul presidente Temer) era obiettivamente di difficile previsione. Ma, nonostante questo, gli investitori avrebbero dovuto comunque adottare un atteggiamento più prudente sulla valuta brasiliana.

“All’inizio della scorsa settimana, in base ai nostri modelli, il real brasiliano era la divisa maggiormente sopravvalutata” fanno infatti presente gli esperti di Amundi secondo i quali il trend della divisa brasiliana dovrebbe ovviamente essere molto più volatile nei prossimi mesi, più o meno cioè in linea con quanto era accaduto nel periodo antecedente all'impeachment del presidente Dilma Rousseff.

Passando al mercato delle obbligazioni societarie, i professionisti di Amundi ritengono che la recente flessione del mercato del credito sia da attribuirsi, almeno in parte, alla combinazione dell'acuirsi dei timori per i nuovi rischi politici (Stati Uniti, Brasile, Corea del Nord) e delle prese di beneficio da parte degli investitori internazionali dopo la fase di forte rally delle ultime settimane a seguito del ridimensionamento del rischio politico nella zona Euro e dei segnali macroeconomici e microeconomici superiori alle attese.

“Restiamo comunque convinti, perlomeno in parte, che molti investitori considerino le obbligazioni high yield dei sostituti efficaci dei beni rifugio. Tenuto conto della buona tenuta dei fondamentali e delle politiche di sostegno delle banche centrali, manteniamo un'opinione favorevole riguardo al credito malgrado il calo delle valutazioni” puntualizzano gli esperti di Amundi, che concludono l’analisi settimanale dei mercati domandandosi quali potrebbero essere gli effetti di questa fase di turbolenza, alla luce degli indicatori economici che restano sul bello stabile.

“Riteniamo che le prossime settimane potrebbero rimanere volatili. Se la correzione di Wall Street rimarrà limitata, dovrebbero trarne vantaggio i mercati azionari della zona Euro e quelli dei Paesi emergenti. Se invece sarà più estesa, tutti i mercati saranno penalizzati” concludono i professionisti di Amundi.
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