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Joachim Fels

La prossima recessione, la differenza tra breve e profonda oppure debole ma lunga

Sebbene non sia prevista nessuna nuova recessione negli USA nei prossimi 6-12 mesi, è bene prepararsi alle possibili implicazioni che essa potrebbe avere in futuro.

23 Maggio 2017 09:54
financialounge -  Joachim Fels PIMCO recessione USA

Nessuna nuova recessione in vista negli Stati Uniti, almeno per i prossimi 6- 12 mesi. Lo evidenzia Joachim Fels, consulente economico globale di PIMCO, segnalando come l’analisi qualitativa evidenzi la mancanza di evidenti squilibri nell'economia statunitense che richiederebbero un possibile contrazione in tempi brevi: nessun consumo eccessivo, nessun sovrainvestimento, nessun surriscaldamento dell’economia, nessun sovraccarico dalla politica monetaria.

La crescita lenta e stabile, accompagnata da una quasi totalità di mancanza di pressione salariale e di inflazione, nuovi livelli di tassi neutrali e pochi eccessi nei prezzi delle attività, sono dati solidi e compatibili per una prosecuzione a breve termine delle attuali condizioni del ciclo economico.

“Certo, la politica della nuova amministrazione Trump sta subendo dei rallentamenti, ma questo significa anche che un impulso fiscale eccessivo, che potrebbe produrre un’accelerazione del ciclo oppure portare a politiche protezionistiche che potrebbero provocare una guerra commerciale, sembra improbabile, almeno per ora” puntualizza Joachim Fels che, tuttavia, si appresta anche a ricordare come le recessioni siano, notoriamente, molto difficili da prevedere.

Alla luce proprio di questa peculiarità, Joachim Fels suggerisce di rimanere guardinghi in quanto è piuttosto probabile che l'espansione attuale vada a scemare in un periodo tra i tre e i cinque anni. E, dal momento che le recessioni sono di solito accompagnate da un mercato ribassista in asset a rischio e da un mercato rialzista in obbligazioni, vale la pena analizzare ciò che potrebbe porre fine a questa espansione e quanto sarà profonda e lunga la prossima recessione.

Per Joachim Fels si possono delineare sostanzialmente due scenari. Nel primo, in cui una recessione potrebbe essere causata da uno shock ‘esterno’ (come per esempio l'implosione dell'euro, una grande crisi geopolitica o un'impennata nei prezzi del petrolio indotta dell'offerta), soprattutto in un momento in cui la Fed non ha fatto molti progressi nella normalizzazione dei tassi, potrebbe trattarsi di un fenomeno di debole entità ma prolungato nel tempo.

Nel secondo scenario, invece, Joachim Fels disegna una recessione ‘endogena’ causata da un surriscaldamento dell'economia e/o da quotazioni di mercato esuberanti, che provocherebbero una forte stretta monetaria da parte della Federal Reserve: uno scenario di breve durata ma con una recessione probabilmente profonda.
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