Columbia Threadneedle Investments

Materie prime, la prossima fase rialzista sembra imminente

Nei primi 4 mesi del 2017 le materie prime, ad eccezione dei metalli preziosi, hanno registrato perdite: ma ora sembrano esserci le condizioni per un rialzo strutturale.

10 Maggio 2017 09:46

financialounge -  Columbia Threadneedle Investments David Donora materie prime metalli industriali petrolio
Le materie prime hanno archiviato risultati disomogenei nel primo scorcio dell’anno. L’indice Goldman Sachs Commodity Total Return ha perso il 7,2% nei primi quattro mesi di quest’anno: perdita che sale al -10,5% convertita in euro.

Tuttavia, i risultati delle singole materie prime si sono mossi in ordine sparso. Per esempio, i metalli preziosi si sono, in genere, rivalutati: dal +18% del palladio al +6% dell’oro, dal +3,9% dell’argento al +1,6% del platino. Più contrastati, invece, i metalli industriali (che in media hanno registrato un lieve rialzo quadrimestrale del +0,35%): se l’alluminio ha messo a segno un rialzo del +8,2%, il rame è sceso dello 0,7%, lo zinco del -2,2% e il nickel del -8,9%. Male invece le commodity agricole (-8,6%) e quelle energetiche: il petrolio Brent ha perso il 13,2% da inizio anno e il gas naturale circa 20 punti percentuali.

Tale cedimento, soprattutto per quanto riguarda le materie prime energetiche e i metalli industriali, non sembra aver scalfito la tesi di David Donora, Responsabile materie prime di Columbia Threadneedle Investments, che vede una convergenza di fattori favorevoli spingere al rialzo i prezzi delle materie prime durante l’anno.

“Il tetto alla produzione dei paesi OPEC, gli scioperi nelle maggiori miniere di rame del mondo e il rafforzamento della crescita a livello globale sono solo alcuni degli elementi che contribuiranno a supportare gli incrementi dei prezzi in tutti i mercati delle materie prime nel 2017” fa sapere David Donora, secondo il quale le prospettive più positive riguardano i metalli di base.

Il manager, inoltre, ritiene probabile che la traiettoria rialzista del petrolio, iniziata dai primi mesi del 2016, possa proseguire grazie anche al controllo dell’offerta. In questo contesto favorevole, David Donora si aspetta che numerosi investitori rivaluteranno l’esposizione alle commodity riconoscendone i tanti vantaggi in un portafoglio d’investimento.

“Le materie prime, infatti, tendono ad essere poco correlate (o, addirittura, correlate negativamente) con il mercato azionario e con quello obbligazionario, il che le rende un ottimo strumento di diversificazione. Un’allocazione nelle materie prime può inoltre fungere da copertura sia contro i rischi geopolitici e sia contro un ritorno di fiamma dell’inflazione” conclude David Donora.

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