Effetto Fed sugli ETP, deflussi dai metalli preziosi e acquisti sull’azionario

L’attesa per le decisioni che la Federal Reserve assumerà oggi si è fatta sentire sul mercato degli ETP, l’aggregato di ETF, ETC ed ETN. Per la seconda settimana consecutiva gli ETP specializzati sui metalli preziosi hanno accusato forti deflussi: in particolare i disinvestimenti settimanali sugli ETP focalizzati sull’oro sono ammontati a -70,7 milioni di dollari mentre quelli relativi agli ETP specializzati sul platino a -9,4 milioni.

In parallelo, invece, è stato registrato un ingente afflusso verso i prodotti a vocazione azionaria: i flussi settimanali verso gli ETP equity hanno totalizzato 47 milioni. Altra categoria di ETP in attivo nella settimana sono quelli a vocazione obbligazionaria (8 milioni). Le ragioni dei deflussi che hanno colpito i metalli preziosi e, più in particolare, l’oro è la correlazione negativa tra le quotazioni dei metalli preziosi (espresse in dollari) e la divisa americana.

Non a caso, nel momento in cui il dollaro USA si è rafforzato dalla fine di febbraio in poi, le quotazioni dell’oro sono scese al di sotto dei 1.200 dollari l’oncia: tra il 28 febbraio e il 13 marzo scorso, mentre il dollaro ha guadagnato l’1,7% rispetto all’euro, gli ETP in oro hanno perso in media il 4,5%.

La scelta di puntare sull’equity da parte degli investitori in ETP è legata al fatto che in questa fase, pur riconoscendo che le valutazioni delle Borse sono care in base ai parametri tradizionali (primo fra tutti il rapporto prezzo/utili), si ritiene che il trend rialzista azionario possa proseguire trainato dai buoni flussi di notizie positive sull’economia globale e sulla reflazione.

A questo proposito, è interessante notare come gli investitori continuino a cavalcare trend tematici dell’hi tech come la robotica e la sicurezza informatica.