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Mercati azionari, pronti a sfruttare tutte le occasioni del primo semestre

I mercati azionari dovrebbero proseguire il trend favorevole sulla scia delle promesse di Trump ma nella seconda parte dell’anno sarà necessario adottare più prudenza.

22 Febbraio 2017 12:43
financialounge -  ConsulenTia17 donald Trump J.P. Morgan Asset Management Lorenzo Alfieri mercati azionari mercati emergenti USA

In attesa di conoscere quali saranno i primi passi concreti dell’amministrazione Trump, l’economia americana continua a crescere, con implicazioni favorevoli soprattutto a vantaggio delle imprese a media e piccola capitalizzazione.

È uno dei concetti espressi da Lorenzo Alfieri, Country Head per l’Italia di JP Morgan Asset Management, che abbiamo incontrato durante ConsulenTia 2017 a Roma.

Subito dopo la vittoria di Trump, le valutazioni di mercato sono passate in secondo piano lasciando spazio alle maggiori aspettative di inflazione e di crescita alimentate dalle promesse fatte in campagna elettorale: cosa ne pensa?

“L’anno si stava caratterizzando soprattutto per una tenuta delle economie, sia negli USA che in Europa e Giappone. L’elezione di Trump e le sue promesse, che spingono ovviamente verso scelte pro-cicliche, hanno cambiato leggermente la traiettoria dei mercati che già di per sé promettevano bene in termini di crescita. Ciò favorisce alcuni mercati, in primis quelli americani ma anche quello delle commodity che ha recuperato bene, così come il petrolio che si è stabilizzato su livelli più alti. Si tratta di una fase favorevole ai mercati finanziari ad alto rischio, quindi azioni, obbligazioni ad alto rendimento, bond convertibili e, ovviamente, commodity. Ora ci attende una fase di attesa dal momento che il mercato aspetta l’implementazione delle decisioni annunciate da Trump che, potenzialmente, potranno incrementare la crescita. In sintesi, ci aspettiamo una prima parte dell’anno positiva e una seconda che potrà essere leggermente più attendista, per osservare e valutare cosa farà l’amministrazione Trump”.

Quale area geografica sviluppata ritenete più interessante?

“In linea di massima gli Stati Uniti restano sotto la nostra attenzione, non tanto per quanto riguarda i listini principali americani quanto piuttosto per le dinamiche favorevoli alle medium e alle small cap. Questa tipologia di aziende potrebbe beneficiare delle politiche di Trump finalizzate al potenziamento dei consumi domestici e alla ri-trasformazione degli Stati Uniti in industria produttiva. Tuttavia, un contesto di questo tipo può favorire anche l’Europa, sia per il tasso di cambio favorevole che per il fattore pro-ciclico generalizzato che trascinerà anche Asia e paesi emergenti”.

A questo proposito, qual è il vostro parere sui mercati emergenti?

“I mercati emergenti possono essere una delle più interessanti novità per il 2017. Inizialmente si pensava a una Trump-economy che avrebbe penalizzato gli emergenti, ma in realtà i primi passi non sono stati così negativi. Il dollaro non dovrebbe continuare a rafforzarsi e nel frattempo le economie emergenti stanno proseguendo in una fase di recovery, con alcune aziende che stanno sorprendendo in termini di crescita degli utili. Da Russia, Brasile ed Europa dell’Est abbiamo dati che dipingono un’economia sostenuta: ciò favorisce in senso complessivo l’area degli emergenti anche se bisogna fare dei distinguo e scegliere con attenzione”.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da J.P. Morgan Asset Management
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