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Azionario Giappone, le condizioni per essere un listino best performer 2017

L’azionario Giappone è caratterizzato da un’alta volatilità ma le valutazioni sono attraenti: il mercato potrebbe premiare la capacità di crescita degli utili.

27 Dicembre 2016 09:38
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L’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo negli ultimi tre anni ha registrato un guadagno in euro del +41,6%: nello stesso arco di tempo l’indice della Borse mondiali (MSCI world) ha messo a segno un aumento del 40,8%. Se però si confrontano i rendimenti in valuta locale, l’indice Nikkei 225 segna un +19,6% in yen mentre l’MSci world si ferma ad un +6 per cento.
Quest’anno, invece, l’indice Nikkei 225 in valuta locale ha registrato una performance (+2,4%), inferiore a quella dell’MSCI world (+5,9%).
A frenare il listino di Tokyo sono state due situazioni particolari.

A inizio anno, le preoccupazioni circa una rallentamento brusco della crescita cinese (che avrebbe avuto ripercussioni sull’economia del Giappone ancora più rilevanti che nel resto del mondo) e l’esito del referendum britannico che ha visto trionfare la Brexit e l’avversione al rischio con forti afflussi di acquisto sullo yen, ritenuto una valuta rifugio con lo yen forte, però, le imprese nipponiche sono esposte a minore competitività e a minori margini e profitti. Ma, come fa notare Ernst Glanzmann, responsabile delle strategie azionarie per il Giappone di GAM, l’outlook per l’azionario giapponese è migliorato in maniera significativa da quando la Bank of Japan (BoJ) ha deciso di fissare una soglia minima ai rendimenti dei titoli di stato, in parallelo all’euforia scattata sui mercato a seguito dell’esito elettorale negli Stati Uniti.

Secondo Ernst Glanzmann tra i settori da tenere sotto osservazione sul listino di Tokyo ci sono i titoli del settore finanziario che ha un peso di rilievo sull’indice e che evidenzia potenzialità di crescita degli utili interessanti. Un altro settore interessante è quello dei beni di consumo discrezionali (soprattutto, ma non solo, auto) che dovrebbe beneficiare dalle vendite negli Stati Uniti e in Cina e di una domanda di automobili in India che sta acquisendo sempre maggiore importanza. E, visto che lo yen inizia a indebolirsi anche gli industriali giapponesi dovrebbero mostrare performance brillanti così come i segmenti più direttamente legati alle condizioni economiche globali, come ad esempio quello dei macchinari,apparecchiature per le costruzioni e compagnie estrattive che traggono vantaggio da una risalita del prezzo delle materie prime.

“In base alle valutazioni, il mercato azionario giapponese resta significativamente più conveniente rispetto al resto del mondo sulla base dei multipli prezzo/utile (p/e)” fa sapere Ernst Glanzmann che non nasconde che il listino di Tokyo sia caratterizzato da una certa volatilità nel tempo. Ma per il gestore la chiave del successo della Borsa di Tokyo nel 2017 sarà l’atteggiamento che terranno gli investitori.
“Sarà fondamentale sapere se il mercato troverà la fiducia per concentrarsi sulla capacità delle compagnie giapponesi di aumentare i profitti nel lungo periodo, un fattore che permetterebbe la costruzione di un premio di valutazione simile a quello riflesso nel prezzo delle azioni globali” conclude Ernst Glanzmann.
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